ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Bagni al fiume, torna la Ztl lungo il Renara. Ma i residenti chiedevano un’altra soluzione

Stop alle auto nei fine settimana dal 28 giugno al 31 agosto. "La nostra proposta era quella di adibire a parcheggio il piazzale in località Molino"

Guadine e valle dei Canali: scatta il divieto di transito e sosta che entrerà in vigore il 28 giugno fino al 31 agosto. Ogni anno, nella stagione estiva, un numero molto considerevole di persone prende d’assalto via Alta Tambura, presso Guadine e le altre località a monte, per fare il bagno nel torrente Renara, affluente del Frigido. Considerate le numerose lamentele dei residenti, impossibilitati a transitare a causa della sosta selvaggia delle auto di turisti e non, è stata emessa un’ordinanza di divieto di transito e sosta nei fine settimana di sabato e domenica e nelle giornate del 14 e 15 agosto, con orario dalle ore 8.30 alle ore 17.30 in via Alta Tambura nel tratto stradale compreso tra il bivio direzione Forno al paese di Resceto.

Il problema torna puntuale, ogni anno, per il massiccio afflusso alle pozze del Renara. Consci del disagio, alcuni residenti di Guadine hanno proposto alternative, perché la Ztl del 2024, a loro giudizio, è stata troppo restrittiva e penalizzante. Già lo scorso mese di aprile, un gruppo di abitanti si era mobilitato per scongiurare il ripetersi della situazione dell’estate 2024, con la Ztl e il divieto sosta senza alternative nei fine settimana. E’ stato chiesto all’amministrazione di ripulire il piazzale in località Molino, situato tra Guadine e Gronda, area capace di accogliere un bel numero di macchine e quindi in grado di dare una risposta alle esigenze di questa zona nei tre mesi estivi, quando il torrente Renara viene invaso dai bagnanti. Per i residenti delle Guadine, questa sarebbe l’unica alternativa alla Ztl. E lo chiedono da tempo, perché quel piazzale invaso da rovi, se ripulito, può essere adibito a parcheggio, consentendo di liberare la strada dal divieto di transito nei weekend estivi. Insomma, la proposta che i residenti avrebbero desiderato fosse stata presa in considerazione e per lo meno discussa. E invece tutto torna come l’estate precedente.

"Un’altra estate come quella del 2024 non è accettabile – è la posizione degli abitanti di Guadine e Gronda –. Ha penalizzato la magra economia di operatori che aspettano la stagione per vedere un po’ di gente. Inoltre ci siamo sentiti agli ’arresti domiciliari’ e non è auspicabile ripetere questa esperienza". Da parte dell’amministrazione si dice che "la decisione è stata presa dopo le numerose segnalazioni dei residenti e anche al fine di arginare possibili riprese quali pregiudicare la circolazione dei mezzi di soccorso, oltre che alle segnalazioni dell’abbandono dei rifiuti a bordo strada". In effetti episodi di questo tipo si sono verificati in più occasioni, con mezzi di soccorso intrappolati nel cordone del traffico ritardando gli interventi. Sicuramente questa ordinanza bis scatenerà proteste e malumori da parte di alcuni residenti, ma è anche vero che il ripristino delle condizioni minime di sicurezza stradale, utile a garantire il transito dei mezzi di soccorso pubblico in quelle frazioni montane, sono punti che non possono passare inosservati. E non solo: dobbiamo ricordare che il disordinato accesso alla zona montana di veicoli a motore consente di lasciare nei terreni adiacenti al fiume o in alveo rifiuti urbani di qualsiasi genere, anche ingombranti come poltrone, frigoriferi, tavoli e sedie, in spregio al valore naturalistico e ambientale dell’area. Sarà, quindi, una nuova estate super controllata.

Le disposizioni in vigore confermano che il divieto non si applica ai possessori del contrassegno adesivo di colore giallo rilasciato nel 2024 che si intende rinnovato per il 2025, a chi circola con ciclomotori e motocicli, a persone autorizzate dalla polizia municipale. La richiesta di pass-contrassegno deve essere richiesta dagli aventi diritto alla Polizia municipale inviando domanda pass (sul sito del Comune) alla mail della Polizia municipale di Massa ([email protected]).