
Uno dei 19 sbarchi di migranti avvenuto nel porto di Marina di Carrara: il primo è datato 30 gennaio 2023
Sono circa 200 le persone attualmente assistite da Casa Betania, cifra che sale a quota 2mila se si allarga l’orizzonte fino al 2016, quando l’iniziale centro d’ascolto è stato trasformato in accoglienza fisica vera e propria. A garantire questi servizi ci pensa una squadra affiatata composta da 30 dipendenti, 20 collaboratori e 60 volontari.
"La nostra missione – spiega il presidente Bruno Lazzoni – fa leva su tre elementi. Il primo è un gruppo di persone che si occupano di persone che hanno bisogno di tornare ad essere persone (lo scioglilingua è voluto e non casuale, ndr). Esseri umani che scappano dalla guerra, vengono per lavorare e che per vari motivi hanno perso la loro identità. Sono processi medio-lunghi, ma tutti con ottimi risultati. Il secondo è professionalizzare la disponibilità del nostro personale, dimostrando che è possibile fare del terzo settore, il terzo settore. Il terzo – conclude – è accogliere persone diverse da noi, per vari motivi, inserendole in un percorso di integrazione e inclusione, vedi la ’Giornata interreligiosa’ che facciamo ogni anno. L’obiettivo è unire e mediare l’incontro tra comunità diverse, inclusa quella apuana".
Calcoli alla mano, dal 2016 ad oggi sono oltre 1.600 le persone ospitate nel nostro territorio. Un centinaio, in primis donne sole o con minori, sono alloggiate nelle case messe a disposizione sul mercato privato (da Fosdinovo a Montignoso), ossia i centri di accoglienza straordinaria (Cas) attivati con la prefettura, più una decina di minorenni ospitati in seminario. Le provenienze spaziano dal Bangladesh al Pakistan, dal Senegal al Gambia fino al Marocco.