
Alla storica negoziante il riconoscimento del gruppo nazionale ‘Terre Alte’ "Sosteniamo chi mantiene vivi ruoli fondamentali nelle aree più fragili".
Andreina Quartieri ha potuto finalmente stringere tra le mani quella targa che non è solo un pezzo di metallo, ma il riconoscimento di ciò che lei fa ed è per Vinca: il punto di riferimento dell’intero paese e di quanti salgono alla montagna insieme alle associazioni che la rendono accessibile. Andreina, anche con il suo panificio, è stata scelta come simbolo di una terra che resiste e che lo fa grazie proprio a persone come lei, chiamate dal Cai “Custodi delle Terre Alte”. Ora è nell’elenco stilato ogni anno dal Club Alpino Italiano affinché sia riconosciuto a livello nazionale il lavoro di chi si batte con impegno contro lo spopolamento delle aree interne, mantenendo integri e tangibili anche i valori e la memoria del territorio.
Tutti conoscono la tragica storia di Vinca, ma questo paese non è solo quel ricordo che ancora fa male. E’ anche resistere. Il caratteristico paese incastonato nelle Apuane sta vivendo un momento di rinascita. Chi lo aveva lasciato per trovare fortuna altrove, ora torna, anche se magari solo d’estate. E Andreina è sempre lì, sia per loro che per gli amanti delle arrampicate e del trekking.
Il riconoscimento le è stato conferito sabato a Vinca da Giuliano Cervi, membro del Comitato Scientifico Centrale del Cai e presidente del Gruppo Terre Alte. "Il Premio Custodi delle Terre Alte è stato istituito da pochi anni con l’obiettivo di offrire una testimonianza di condivisione e sostegno a coloro che, nei territori alpini e montani, mantengono vivi ruoli fondamentali, valori e memorie del vissuto umano, soprattutto nelle aree più fragili dove si assiste al progressivo abbandono – ha spiegato –. Quest’anno ci siamo trovati in particolare difficoltà, perché il numero delle candidature continua a crescere: segno evidente di quanto sia avvertito il bisogno di preservare e rafforzare il senso di comunione. “Resistere: opporsi a un’azione, contrastandone l’attuazione”, è ciò che ha fatto di Andreina una Custode".
E Andreina non è solo solido presidio, ma anche braccio sicuro per le iniziative che riguardano il Cai e la montagna. "Un ringraziamento speciale – ha detto Lucia Geloni, presidente del Cai Carrara – le è dovuto anche per il prezioso aiuto offerto alla Capanna Garnerone. Molte attività, senza di lei, non si sarebbero potute realizzare: il riconoscimento che ha ricevuto è più che meritato." Benedetta Barsi del Gruppo Regionale ha aggiunto: "Bisogna essere grati a coloro che resistono e restano nei paesi come questi. Onore a chi sceglie di non snaturarli, perché piegare la montagna solo al turismo significa impoverire tradizione, memoria e luoghi. Questo negozio, stoico e tenace, è stato attraversato da generazioni di persone: alpinisti, escursionisti, viandanti. Tutti, passando di qui, vi hanno trovato un punto di riferimento, un luogo del cuore, quasi mitico."
La targa che ora Andreina Quartieri custodisce non è solo un riconoscimento personale, ma il simbolo di una comunità che continua a vivere grazie a chi crede nella montagna e la abita ogni giorno. In lei si riflette il senso più autentico delle Terre Alte: radici che non si spezzano, memoria che resiste, futuro che rinasce.
Anastasia Biancardi