
La classifica dell’Unione consumatori sulla base dell’inflazione calcolata dall’Istat
Lucca è (purtroppo) nella top ten delle dieci città più care d’Italia. Lo rende noto l’Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica delle città più care in termini di aumento del costo della vita, dopo che l’Istat nei giorni scorsi ha reso noti i dati dell’inflazione di luglio.
In testa alla graduatoria, Rimini, dove l’inflazione tendenziale è pari a +2,8% rispetto all’analogo mese dello scorso anno, è la più alta d’Italia e si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 771 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento (non certo gradita dagli abitanti) per Bolzano che, con +2,2% su luglio 2024, ha un incremento di spesa annuo pari a 730 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Belluno, terza sia per inflazione, con +2,6%, che per spesa supplementare, pari a 678 euro annui per una famiglia tipo.
Al quarto posto Pistoia che, con un’inflazione del 2,4%, la quarta più alta del Paese, registra una stangata pari a 649 euro. Seguono Padova (+2,3%, +634 euro), Arezzo (+2,3% e +622 euro), al settimo posto Trieste (+2,1%, +590 euro), poi Verona (+2%, +551 euro). Chiudono la top ten, con 541 euro, Lucca e Siena, entrambe con un’inflazione del 2%, superiore anche in questo caso a quella nazionale che si attesta all’1,7 %.
Tradotto in soldoni, sono 541 euro l’anno in più che ogni famiglia lucchese deve sborsare rispetto allo scorso anno: un salasso non indifferente. A livello regionale, Lucca è la terza città più cara se si guardano agli aumenti inflattivi, dopo Pistoia e Arezzo.
I numeri sono superiori anche rispetto a quelli medi italiani e anche ai rincari medi della Toscana (che a livello regionale è comunque sesta in Italia e che ha quattro città nelle prime dieci posizioni) e che si attestano a 421 euro, una cifra quest’ultima di poco inferiore alla media nazionale che è pari a 427 euro.
F.V.