REDAZIONE LUCCA

"Restituire ai cittadini le Asl locali". Parte da Lucca la richiesta di un referendum consultivo

Partita da Campo di Marte la raccolta di firme lanciata per superare l’attuale divisione in Aree vaste. I promotori: "L’obiettivo dev’essere quello di garantire a tutti diritto alla salute oggi compromesso".

Partita da Campo di Marte la raccolta di firme lanciata per superare l’attuale divisione in Aree vaste. I promotori: "L’obiettivo dev’essere quello di garantire a tutti diritto alla salute oggi compromesso".

Partita da Campo di Marte la raccolta di firme lanciata per superare l’attuale divisione in Aree vaste. I promotori: "L’obiettivo dev’essere quello di garantire a tutti diritto alla salute oggi compromesso".

Tornare alle Asl locali e garantire a tutti i cittadini il diritto alle cure. Sono solo questi alcuni dei punti al centro del referendum consultivo sulla sanità, presentato ieri da alcuni esponenti del coordinamento provinciale di Lucca proprio davanti a Campo di Marte. È da qui che è stata infatti rilanciata la raccolta firme - già in corso sul territorio – che mira a portare la riorganizzazione territoriale della sanità al centro dell’attenzione della politica toscana, anche in vista delle prossime elezioni. Il tutto a partire dalla modifica della legge regionale del 2015, che ha segnato il passaggio da 12 a 3 Asl, con l’accentramento per area vasta.

"In questi dieci anni il peggioramento dei servizi sanitari è stato evidente – hanno spiegato Gemma Urbani, Giulio Strambi, Leonardo Mazzei e Marina Manfrotto - allungamento delle liste di attesa, riduzione del personale, chiusura di piccoli ospedali, perdita di 900 posti letto, allontanamento dei servizi dai territori e il conseguente sviluppo del cosiddetto turismo sanitario. Fattori che, in aggiunta ai tagli alla spesa nazionali e regionali hanno spinto - chi può permetterselo - verso il privato, mentre gli altri a non curarsi".

Secondo i dati Istat sono infatti circa 220mila i toscani che nel 2023 hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie, ovvero il 6% della popolazione regionale. Una percentuale che – sebbene al di sotto della media nazionale del 7,6% - è indice di un problema piuttosto diffuso.

"Solo qui a Lucca abbiamo letto nei giorni scorsi quanto le persone con malattie croniche o con disabilità fatichino a curarsi dopo i tagli alle prestazioni e ai sussidi sanitari – ha aggiunto Gemma Urbani -. In ospedale manca il reparto di riabilitazione, mentre le persone vengono rimandate a casa dopo poco pochi giorni per poi essere costrette a tornare, creando il fenomeno delle cosiddette porte girevoli".

Lo scopo della raccolta firme per arrivare al referendum consultivo – e che quindi non necessita di quorum e non è vincolante – è dunque quello di riportare la sanità al centro della politica attraverso la partecipazione dei cittadini. È possibile firmare entro il termine ultimo del 15 ottobre nei Comuni e ai banchetti che il comitato sta organizzando sul territorio.

Jessica Quilici