
Valentina Mercanti, presidente dell’Assemblea Pd della Toscana
Referendum bocciato anche a Lucca. Il mancato raggiungimento a livello nazionale dei quorum della maggioranza di aventi diritto al voto per i cinque referendum (quattro legati alle tutele nel mondo del lavoro e uno volto a rendere più facile la cittadinanza per gli immigrati), trova conferma anche nella nostra provincia, dove si sono recati alle urne soltanto il 33 per cento degli aventi diritto al voto, una percentuale leggermente superiore a quella nazionale ma inferiore al dato toscano.
Cade dunque nel vuoto il voto che in larghissima misura si era espresso, sia pure con differenze anche rilevanti tra un quesito e l’altro, favorevole alle abrogazioni delle attuali norme. Come affluenza, Lucca capoluogo si colloca intorno al 36 per cento, Capannori al 33, Castelnuovo al 30. San Romano in Garfagnana, con oltre il 40 per cento, è il comune con il maggior numero di votanti, pur restando anch’esso sotto la soglia minima del 50 per cento.
Vagli di Sotto, con poco più del 24 per cento dei votanti, è invece la realtà con il maggior numero di astensioni.
Come noto, il voto era stat sollecitato in primis dai partiti del centrosinistra e dai sindacati di sinistra, oltre ad alcuni spezzoni del mondo cattolico.
E in casa dell’opposizione la resa di conti pare essere arrivata, come conferma una nota del consigliere regionale e presidente regionale del Pd Valentina Mercanti, che dopo aver sottolineato i buoni numeri registrati in Toscana e aver invitato il centrodestra a non festeggiare dimostrando, a suo dire, uno scarso senso istituzionale, entra nel merito della direzione di marcia futura del centrosinistra.
"C’è poco da cullarsi nella retorica della ‘Toscana isola felice’ - dichiara - perché la dinamica del voto nazionale conferma una preoccupante disaffezione alla partecipazione e perché i temi di fondo relativi al mondo del lavoro restano tutti sul tappeto. Non possiamo dimenticare che esiste un’intera fascia del mondo del lavoro che resta esclusa da ogni tutela: partite Iva, lavoratori autonomi, professionisti che ogni giorno affrontano costi in crescita, zero garanzie, precarietà strutturale. Si tratta di tanti toscani che lavorano tanto, ma guadagnano sempre meno. Come Pd dobbiamo ripartire da qui".
"Le donne e i giovani – aggiunge Mercanti – sono i più penalizzati. Hanno redditi più bassi, tutele più deboli, carriere più frammentate, per non parlare delle aspettative previdenziali. Se non rimettiamo al centro della nostra azione politica quotidiana questa ingiustizia non c’è futuro possibile. Serve un nuovo patto sociale, che riconosca e protegga chi lavora fuori dai vecchi schemi. Trasformare questa consapevolezza in azione politica è il compito che abbiamo davanti. Non possiamo più rimandare".
Fabrizio Vincenti