VINCENZO PARDINI
Cronaca

Quelle misteriose presenze del mitico “Linchetto“

Il suo modo di farsi sentire è quello di provocare rumori insoliti e combinare dispetti, soprattutto agli equini. Di rado...

Lo scrittore Vincenzo Pardini

Lo scrittore Vincenzo Pardini

Il suo modo di farsi sentire è quello di provocare rumori insoliti e combinare dispetti, soprattutto agli equini. Di rado si mostra. Ma chi ha avuto modo di intravvederlo, racconta che si tratta di un individuo assai piccolo, con movimenti incerti, forse zoppicanti.

Parliamo di Linchetto, al quale Pescaglia ha dedicato, giorni orsono, una bella ricorrenza, intitolata “Linchetto Fest”. Linchetto, dobbiamo dire figura assai comune nel nostro folclore, ha un retroterra culturale alquanto variegato. Molti gli studi e i libri che gli sono stati dedicati. Tra questi “Magia e folletti in Garfagnana” di Oscar Guidi, edito nel 1988 da Maria Pacini Fazzi. Nelle cui pagine Guidi riporta anche le ricerche su Linchetto fatte da Felice Del Beccaro, appassionato della materia. Costatiamo che quanto Del Beccaro raccolse a suo tempo dagli abitanti dei diversi paesi riguardo alle azioni del folletto sono fra loro analoghe. Cosa che ha contributo a corroborarne incanto leggenda con qualche nota inquietante.

Gian Luigi Ruggio, cultore anche di esoterismo, spiegava che in diverse fattorie anglosassoni avvenivano gli stessi fenomeni di disturbo agli animali che noi attribuiamo a Linchetto il quale, secondo il luogo, può essere chiamato Buffardello, Baffardello o Baffardella. Uno degli ultimi a occuparsi di lui, in un suo libro, fu Carlo Gabrielli Rosi negli anni Novanta. Dimostrazione di quanto Linchetto, nonostante l’evolversi dei tempi, continui a restare in auge. Si dice che si sia allontanato con l’estinzione del mondo agricolo. Auguriamoci, allora, che non impari a connettersi. Potrebbero essere guai...