Lucca, 14 agosto 2025 – Tanti turisti, ma la città e il suo tessuto commerciale ne giova? La risposta è sì. Non sono visitatori dal “braccino corto“ secondo le attività che abbiamo intervistato, anche se è chiaro che spesso devono fare i conti per una famiglia più numerosa, magari con 3 o 4 figli al seguito.
“Da noi capita che dividano la pizza, magari sono in 6-7 e ne prendono tre di vari gusti – così alla pizzeria Da Umberto in piazza Napoleone e nella storica location del Caffè delle Mura – Ma poi aggiungono la birra, magari il dolce. Anzi prima chiedono il caffè lungo all’americana e poi solo dopo il dolce. E’ diverso dai turisti italiani che hanno il concetto di una pizza a testa. Comunque in generale non guardano alla spesa, anche al Caffè delle Mura dove facciamo la nostra pizza, e una ristorazione mirata con un menù di antipasti, tre primi e tre secondi compreso tagliata e roastbeef. E’ una macchina impegnativa quella del Caffè delle Mura, però sta girando bene, in questo caso più grazie ai lucchesi che agli stranieri. Quest’anno dall’estero vediamo più spagnoli e francesi, meno americani. Vengono, mangiano presto e si dicono soddisfatti. Decisamente promossi“.

Pagella positiva per i turisti anche da parte dello storico Forno Giusti in via Santa Lucia, un’istituzione per la città e non solo, da oltre due secoli. “Si lavora un po’ a ondate. Martedì c’era il mondo – dice Luigi Cangiano – oggi (ieri, mercoledì, per chi legge ndr) si è lavoricchiato, lunedì meno. E soprattutto vengono nella mattina evitando le ore calde del pomeriggio, sono soprattutto americani, francesi, tedeschi, svizzeri e danesi. Qui da noi comprano praticamente tutto il pranzo. In quattro facilmente spendono da 15 a 20 euro, chiedono le nostre focacce farcite, pizzette, valdostane. Pranzano bene, non si fanno mancare niente. Generosi, decisamente promossi".
Anche Corrado Pacini, figlio del titolare e mitico chef della Buca di Sant’Antonio, dal suo punto di osservazione conferma. “Il turismo che viene nella nostra città è buono, fa i suoi conti come è normale in ogni famiglia ma vuole godersela. Se spendono meno talvolta – spiega Pacini – è per via della giornata torrida, quando a tutti cala un po’ la voglia di mangiare. O perchè sono in arrivo magari da Firenze con una ricca colazione ritardataria. Con il caldo è chiaro che magari si beve anche meno, e il conto finale è diverso. Magari viene la comitiva che dice di voler mangiare un piatto solo, ma a noi fa tanto piacere perchè dimostra proprio la voglia, nonostante il caldo e le vacanze di per sè sempre dispendiose per una famiglia, di venire comunque da noi a gustare anche una sola cosa per portarsela via come ricordo“.
E se il ricordo nel caso dello storico ristorante La Buca di Sant’Antonio per i turisti è quello del piatto tipico, ovviamente i tordelli in pole position, per i lucchesi la tentazione estiva è quella del menù “fresco“. “Lo straniero è sempre più legato ai piatti tipici, la clientela locale – spiega Corrado Pacini – in questa stagione è più attratta magari da un risotto agli agrumi“. Tirando le somme, quanto a capacità (e volontà) di spesa i turisti non si tirano indietro. Soprattutto a tavola.