MAURIZIO MATTEO GUCCIONE
Cronaca

Oggi #digiunogaza. Gli operatori sanitari della Lucchesia chiedono la fine del genocidio

L’azienda Usl Toscana Nord Ovest ha aderito all’appello per la pace. Cento associazioni supportano la mobilitazione, in campo anche la Cgil.

Questa mattina la Lucchesia si sveglia voltando lo sguardo nei confronti della popolazione di Gaza. Lo fa attraverso la “Giornata nazionale del digiuno delle operatrici e degli operatori del Servizio sanitario” in segno di protesta contro il genocidio perpetrato nei confronti del popolo palestinese. Contraddistinta e diffusa come #digiunogaza, l’iniziativa è partita dalla Toscana il 29 luglio scorso attraverso un digiuno a staffetta che ha coinvolto migliaia di operatrici e operatori sanitari, diffondendosi rapidamente anche in altre regioni. Cento le associazioni che supportano la mobilitazione, mentre si registra l’adesione di Don Luigi Ciotti, Cgil Fp, Usb, Anpi e Arci. L’azienda Usl Toscana Nord Ovest, da questo punto di vista, ha rappresentato il cuore della mobilitazione.

Un’iniziativa come sottolinea la referente della zona lucchese Patrizia Fistesmaire "partita dal basso, senza un’organizzazione strutturata ma utile a fare arrivare alla popolazione di Gaza un messaggio reale di presenza, di vicinanza, di solidarietà". L’attenzione che transita da questa mobilitazione pacifica, vedrà nell’ambito dell’area lucchese la concentrazione volontaria del personale sanitario per immortalare una fotografia: un’immagine che sarà diffusa e che, attraverso media e social, arriverà alla popolazione vittima di tanta ferocia. E l’adesione al digiuno, potrà essere diffusa sempre con una foto, che ogni singolo operatore e operatrice sanitaria, vorrà testimoniare.

Gli organizzatori chiedono al governo "di sospendere gli accordi militari e la fornitura di armi ad Israele e di chiedere con urgenza il cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari per aiuti alimentari e sanitari alla popolazione di Gaza". Inoltre, "alle Aziende e istituzioni sanitarie, agli ordini professionali, alle società scientifiche, alle università ed ai centri di ricerca, di adottare una dichiarazione ove si riconosca il genocidio in corso e si affermi l’impegno dell’istituzione a contrastarlo con ogni mezzo a disposizione". Infine, "ai medici, ai farmacisti, ai pazienti, alle regioni e ai comuni, di aderire alla campagna di boicottaggio “No Teva” promossa da “Sanitari per Gaza e BDS” contro l’azienda farmaceutica israeliana Teva per la risoluzione di contratti in essere, o il declinare accordi futuri con una azienda complice di occupazione e apartheid, da cui trae profitti, ma anche attivamente coinvolta nel genocidio".

Piena adesione alla “Giornata nazionale dei digiuno per Gaza” da parte della Cgil di Lucca. In una nota, il sindacato parla "di un’iniziativa lanciata dagli operatori e dalle operatrici del servizio sanitario della rete #digiunogaza, con l’adesione della rete “Sanitari per Gaza” e della campagna “Teva? No grazie”, che vuole richiamare con forza l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e della comunità internazionale sulla gravissima situazione umanitaria che la popolazione di Gaza sta vivendo".

Secondo la Cgil lucchese, infatti, "con questo gesto simbolico, intendiamo esprimere solidarietà alle donne, agli uomini e ai bambini vittime di violenze, privazioni e bombardamenti, ribadendo al tempo stesso l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e duraturo, del rispetto del diritto internazionale e della necessità di aprire corridoi umanitari per garantire aiuti, cure e protezione ai civili".