FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Manifattura Nord. Si prova a ripartire (nonostante i costi saliti). Lavori al via a ottobre

La cifra stanziata nel 2009 coprirà solo il Campus e il Museo del Fumetto. Servono invece 6 milioni per recuperare l’edificio lato via Vittorio Emanuele. .

La cifra stanziata nel 2009 coprirà solo il Campus e il Museo del Fumetto. Servono invece 6 milioni per recuperare l’edificio lato via Vittorio Emanuele. .

La cifra stanziata nel 2009 coprirà solo il Campus e il Museo del Fumetto. Servono invece 6 milioni per recuperare l’edificio lato via Vittorio Emanuele. .

Manifattura Nord, si riparte. Dopo gli incontri del Comune di Lucca con la Regione Toscana è stato definito un nuovo iter per riprendere i lavori alla struttura bloccati ormai dal lontano 2019. A breve, nell’autunno prossimo dovrebbero riaprire alcuni dei cantieri, sia pure con l’incognita dei costi. La cifra inizialmente stanziata, parliamo del 2009, è ormai largamente insufficiente per coprire i rincari e basterà soltanto a recuperare le aree dove dovrebbero andare Campus e il nuovo Museo del Fumetto.

Tutto da coprire invece il costo per recuperare la parte dell’edificio che si affaccia su via Vittorio Emanuele che nelle intenzioni che risalgono sino ai tempi della giunta Tambellini dovrebbe ospitare gli uffici comunali aperti al pubblico. All’appello, rincari alla mano dopo quasi venti anni di fallimenti e stop ai lavori, è di almeno sei milioni, soldi che il Comune potrebbe recuperare dalla vendita, già annunciata, di alcuni palazzi di sua proprietà. Nel frattempo, cantieri dovrebbero riaprire in tempi ridotti. "Finalmente vediamo la luce – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Buchignani – la risoluzione del contratto con lo studio di progettazione ci consente di riprendere una nuova progettazione. Ci stiamo muovendo a lotti per riuscire a chiudere alcune partite e riconsegnare da qui a qualche anno la Manifattura alla città". L’idea di base per riprendere i lavori, intanto i più urgenti, è quella di dividere l’appalto in quattro lotti, tre dei quali, per gli importi ridotti, possono essere assegnati con l’affidamento diretto o con la procedura negoziata. Grazie a questi tre lotti, sarà possibile ultimare la copertura, montare le canalature e gli infissi, dipingere l’esterno, completare i vani e le scale. Nell’autunno prossimo dovrebbe partire il primo lotto e poi via via gli altri nel 2026, per concludersi l’anno successivo. L’importo complessivo è di circa 2 milioni. A quel punto, almeno dall’esterno, sarà davvero recuperata quell’ala del complesso.

Ma è il quarto lotto, che prevede lavori per circa 13 milioni, che farà slittare al decennio successivo la conclusione dei lavori: per esso serve un nuovo progetto e tutta la procedura di una gara europea: se va tutto per il meglio, i lavori potrebbero iniziare nel 2028 e terminare circa tre anni dopo. L’iter, leggi alla mano, sarà lunghissimo. A quel punto, saranno oltre 25 anni da quando si è iniziato a parlare del rifacimento della Manifattura Nord (per la Sud ci sarà modo di riparlarne...).

La storia di questo cantiere e delle ipotesi di rifacimento di quello che è l’edificio più vasto del centro storico, si perde nella notte dei tempi. Il progetto risale al 2009, all’epoca c’era sindaco Favilla, i primi lavori sono cominciati nel 2013, primo cittadino era Tambellini. Nel 2016, il primo stop con il fallimento della Unieco che aveva vinto l’appalto. L’anno successivo, nuovo appalto, stavolta che viene assegnato ad Aspera con cui la seconda amministrazione Tambellini, siamo nel 2019, arriva alla risoluzione contrattuale. Da lì a poco Aspera fallisce e si aprono contenziosi con la curatela fallimentare non ancora terminati: da anni le parti attendono inutilmente una perizia di un tecnico nominato dal Tribunale delle imprese di Firenze che sistematicamente riceve proroghe alla consegna della sua valutazione. L’accordo con lo studio di progettazione incaricato negli anni precedenti ha però almeno permesso di riavviare la progettazione.

Fabrizio Vincenti