
L’attivazione di forniture non richieste è una problematica sempre più frequente nelle controversie tra consumatori e gestori. Tra gli ultimi...
L’attivazione di forniture non richieste è una problematica sempre più frequente nelle controversie tra consumatori e gestori. Tra gli ultimi casi segnalati c’è quello di una utente che dopo aver ricevuto le fatture si è rivolta alla sede Federconsumatori di Lucca. L’associazione ha presentato il reclamo al gestore, contestando l’attivazione non richiesta della fornitura di luce e gas e chiedendo copia della documentazione contrattuale, ovvero il file della registrazione telefonica relativa all’attivazione della fornitura.
Nonostante il disconoscimento del rapporto e al fine di evitare ulteriori disagi per il distacco della fornitura, l’utente ha deciso comunque di pagare le fatture contestate, riservandosi di chiederne poi il rimborso. Verificata la documentazione contrattuale fornita dal gestore, l’utente ha ribadito il proprio disconoscimento riscontrando la non autenticità della firma apposta sul contratto. In seguito è stato attivato il tentativo obbligatorio di conciliazione presso l’ARERA, contestando l’attivazione della fornitura non richiesta, così come previsto dall’art.66-quinquies del codice del consumo.
All’esito dell’incontro presso l’Arera, è stato sottoscritto il verbale di accordo con cui il gestore ha accolto le istanze di Federconsumatori, riconoscendo l’attivazione illecita del rapporto e il rimborso di euro 5.800 in favore dell’utente. Un caso analogo, fa sapere Fabio Coppolella (nella foto) è avvenuto anche a Galleno con lieto fine di fatture annullate per un importo di 1.630 euro.