
L’incognita meteo ha spinto molti a rinunciare, ma la sfilata tra i lumini dei palazzi è stata suggestiva. Stop preventivo anche al corteggio storico per preservare i costumi d’epoca e gli strumenti musicali .
L’incognita meteo ieri ha tenuto tutti quanti con il fiato sospeso per l’intero pomeriggio. Fino all’ultimo momento molti si sono infatti chiesti se era il caso di rischiare di prendere un acquazzone per restare in città e assistere alla Processione. Il maltempo insomma ci ha messo lo zampino e ha guastato la festa, anche se la pioggia alla fine è stata molto più leggera di quanto si temesse.
Certo, l’acqua caduta a inizio cerimonia ha scoraggiato molte presenze in centro, ma non ha impedito di celebrare degnamente la cerimonia che precede l’odierna festa della Santa Croce, sia pure con alcuni necessari “tagli“ che si sono notati.
La Processione è stata al solito molto partecipata per quanto riguarda i gruppi e le persone che hanno sfilato, con le parrocchie e le tante realtà del volontariato in evidenza. Assenti invece le tre grandi Croci di Genova e La Spezia che erano state annunciate: il rischio di un nubifragio ha spinto gli organizzatori ad annullare la presenza nel corteo. Purtroppo le previsioni meteo di forti piogge hanno consigliato anche di non far sfilare il tradizionale e atteso corteggio storico, per preservare i costumi e gli strumenti musicali. Un’assenza che si è fatta... sentire.
La sfida al meteo è iniziata verso le 19.15 in zona San Frediano con il raduno delle rappresentanze. Prime gocce di pioggia e allarme. Alle 20 sul Sagrato della Basilica di San Frediano la preghiera d’inizio della Processione della Santa Croce. Quindi la celebrazione itinerante ha preso comunque il via con l’arcivescovo Paolo Giulietti. Insieme a lui monsignor Gilberto Pastana de Oliveira (Arcivescovo Metropolita di São Luís do Maranhão - Brasile) dove vive e opera il missionario laico lucchese Luca Bianucci. Poi monsignor Fausto Tardelli, lucchese, vescovo di Pistoia e Pescia. Lungo il percorso vetrine spente (quasi tutte) e lumini accesi per un effetto scenografico molto suggestivo.
Poi, in San Martino, l’omaggio al Volto Santo, visibile nel transetto Nord all’interno del laboratorio di restauro. Quest’anno tutti sono potuti entrare nella Cattedrale per omaggiare il Volto Santo e seguire le preghiere conclusive. Molte persone a fine Processione hanno deciso di entrare in Cattedrale proprio per poter vedere da vicino, almeno per un attimo fugace, la sacra effigie restaurata. "Chiediamo al Volto Santo – ha sottolineato in cattedrale il vescovo Giulietti – di sostenere il nostro cammino di Chiesa e la nostra convivenza civile, perché l’uomo crocifisso ci renda tutti più umani“.
Al termine il tradizionale Mottettone: quest’anno è stato eseguito il "Mottettone delle campane" di mons. Emilio Maggini. E’ stato riproposto in quanto si tratta di una composizione oltremodo gioiosa e con un tema molto popolare: si addice dunque all’anno giubilare, che richiama ad essere pellegrini di speranza. E’ stato eseguito dalla Cappella Santa Cecilia assieme al Coro del Duomo di Castelnuovo di Garfagnana, per un totale di 70 coristi. Con loro: Maicol Pucci e Luca Lencioni alle trombe, Federica Martinelli alle campane tubolari e Giulia Biagetti all’organo. La direzione è stata affidata al Maestro Luca Bacci.
P.Pac.