
Situazione molto delicata alla Kme Italy con sede a Fornaci di Barga
di Luca GaleottiFORNACI DI BARGA (Lucca)Una scadenza cui anche i sindacati speravano di arrivare con una situazione più positiva sia per il mercato e, quindi, anche per la produzione. Invece con oggi nelle realtà di KME Italy, scade il contratto di solidarietà, servito in questi ultimi anni per gestire i cali produttivi dell’azienda e non ci sono segnali di ripresa. Si sperava in un recupero di attività che non è purtroppo ancoro arrivato e ora gli ammortizzatori sociali sono quasi esauriti; quindi tutti i lavoratori rimarranno sprovvisti del sostegno da parte dell’INPS. Per ovviare alla situazione, da domani 4 settembre fino alla fine del 2025 l’azienda dovrà gestire i giorni di fermo produttivo utilizzando ferie e parte dei permessi dei lavoratori.
A evidenziare la situazione è stato ieri Giacomo Saisi, Segretario responsabile UILM Area nord Toscana. Per il segretario dell’area Toscana Nord "è una situazione complessa e per governare tutta questa fase è stato anche raggiunto un accordo dei sindacati con l’azienda per un utilizzo massimo di nove giorni di ferie per ogni lavoratore". L’intesa prevede anche che, al 31 dicembre, non dovranno esserci saldi negativi di ferie e permessi e, inoltre, nell’ottica di mitigare gli effetti di eventuali cali di attività, l’azienda si impegna ad attivare percorsi formativi finalizzati alla crescita professionale di tutto il personale; tali azioni avranno l’obiettivo di favorire la polivalenza e la polifunzionalità dei dipendenti. Sulle difficoltà legate ai cali produttivi, purtroppo, secondo il sindacato, la ripresa che si auspicava non c’è appunto stata e il mercato rimane stagnante. Rimangono inoltre forti difficoltà sull’approvvigionamento delle materie prime che arrivano senza regolarità. "Oggi non si riesce a lavorare con regolarità – spiega Saisi - per l’arrivo a singhiozzo dei catodi e dei rottami. Peraltro il mercato statunitense sta creando enormi difficoltà, perché sta acquistando grosse quantità di materia prima e di rottami (nei primi sei mesi del 2025 acquistati quanto in tutto il 2024) facendo lievitare il prezzo, creando problemi a tutti i produttori europei". Ora poi i dazi imposti dagli USA potrebbero aggravare ulteriormente la situazione per la UILM.
Si prospetta, secondo il sindacato, un periodo molto delicato che andrà monitorato attentamente, e in maniera continua perché, se non vi sarà una ripresa e se non si creeranno nuove opportunità dai mercati, andrà aperto un tavolo di confronto, per non richiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori, non escludendo che il tavolo si sposti al MIMIT. Desta peraltro preoccupazione anche la situazione di EM Moulds (lingottiere), legate al mondo dell’acciaio, che sta vivendo una profonda crisi. Il carico d’ordini è basso e a marzo 2026 anche EM Moulds si troverà nella stessa situazione di KME Italy, ovvero i lavoratori saranno privi di ammortizzatori sociali. Secondo il segretario dell’area nord Toscana della Uilm il tavolo di confronto sarà necessario dunque anche con questa azienda.