LAURA SARTINI
Cronaca

In città la sfida tra i magnifici 24. E’ il concorso di Lucca Film Festival

Svelati i nomi dei 12 lungometraggi e 12 “corti“, che verranno giudicati anche dal pubblico .

Pietro Marcello sul set di Duse dedicato alla leggendaria attrice italiana. Spazio anche al concorso LFF For Future nato in collaborazione con il Gruppo Sofidel

Pietro Marcello sul set di Duse dedicato alla leggendaria attrice italiana. Spazio anche al concorso LFF For Future nato in collaborazione con il Gruppo Sofidel

Si avvicina a grandi passi Lucca Film Festival 2025, in città dal 20 al 28 settembre, mentre escono i titoli dei concorsi internazionali di lungometraggi e cortometraggi di questa ventunesima edizione sempre con la direzione artistica di Nicola Borrelli. L’ingresso a tutte le proiezioni è gratuito e – oltre ai premi delle giurie – i due concorsi avranno un Premio del Pubblico che potrà man mano votare il proprio film preferito.

Il Concorso internazionale lungometraggi, curato da Stefano Giorgi e Mattia Fiorino propone una selezione di dodici film, che saranno presentati dal 20 al 26 settembre, provenienti da tutto il mondo, dalla Russia alla Germania, dagli Stati Uniti alla Cina a Taiwan e Argentina, molti dei quali già premiati nei festival internazionali più prestigiosi, che compongono una selezione che unisce opere prime di giovani registi emergenti e titoli già consacrati nei principali festival internazionali. La giuria lungometraggi 2025 è formata dal direttore della fotografia Michele D’Attanasio, dalla video editor Paola Freddi e dal regista, sceneggiatore e produttore Mimmo Calopresti.

Opere prime che spaziano dal russo A Place Far From Home, di Diana Mashanova girata presso un orfanotrofio sul Lago Bajkal al tedesco Im Haus meiner Eltern diretta da Tim Ellrich, Special Jury Award della giuria Tiger a Rotterdam, film intimo che esplora con rigore tematiche familiari, passando per East of Wall della statunitense Kate Beecroft, presentata al Sundance Film Festival 2025, storia ambientata in un ranch fatiscente nelle Badlands, dove Tabatha fatica a mettere in tavola il cibo per sé, sua madre e i loro vicini, un gruppo di adolescenti ribelli che sta proteggendo. Ma anche Under the Burning Sun di Yun Xie premiato con l’Audience Award – Best Narrative Feature allo Slamdance Film Festival 2025, dramma distopico sulla clandestinità dell’aborto.

Poi c’è Eel per la regia del taiwanese Chu Chun-Teng, dove un uomo incontra una donna misteriosa su un’isola vicino a Taipei e lo statunitense In The Mouth diretto da Cory Santilli, premiato con la Honorable Mention allo Slamdance 2025, black-and-white comedy noir che intreccia ansia sociale e surreale. La Cina è rappresentata da The Botanist di Jing Yi, già alla Berlinale 2025, ambientato nella Cina rurale dello Xinjiang, elogio alla natura visto attraverso gli occhi di un ragazzo kazako. Lo statunitense Atropia per la regia dell’attrice-regista Hailey Gates, opera prima presentata al Sundance (dove ha vinto il Grand Jury Prize) prodotta da Luca Guadagnino e interpretata da Alia Shawkat e Callum Turner, mescola satira militare e commedia ambientata in una città inventata.

Charliebird è invece l’esordio alla regia di Libby Ewing, presentato in concorso al Tribeca Film Festival 2025 e interpretato da Samantha Smart e Gabriela Ochoa Perez. Debutto anche per Constanze Klaue, regista del tedesco Punching the World, alla Berlinale 2025, esplora la storia drammatica di due fratelli nell’ex Germania dell’Est. Dall’Argentina, The Message (El mensaje) scritto e diretto da Iván Fund, Orso d’Argento – Premio della Giuria alla Berlinale 2025, road-movie su una ragazzina medium per animali attraverso l’Argentina rurale. Infine, dagli Stati Uniti, More Beautiful Perversions, secondo lungometraggio di Pavli Serentsky vincitore del Best Narrative Feature all’Athens Film Festival 2025. Girato in 16mm il film esplora l’intreccio fra natura, sessualità e identità queer.

Laura Sartini