REDAZIONE LUCCA

I lucchesi a Roma: "Giorni impegnativi stancanti, belli e anche emozionanti"

Sono circa 170 i ragazzi e le ragazze della pastorale di Lucca che si trovano in questi giorni nella capitale per il Giubileo dei giovani. Le loro parole e il racconto dei sacerdoti che sono con loro.

Sono circa 170 i ragazzi e le ragazze della pastorale di Lucca che si trovano in questi giorni nella capitale per il Giubileo dei giovani. Le loro parole e il racconto dei sacerdoti che sono con loro.

Sono circa 170 i ragazzi e le ragazze della pastorale di Lucca che si trovano in questi giorni nella capitale per il Giubileo dei giovani. Le loro parole e il racconto dei sacerdoti che sono con loro.

Sono circa 170 i ragazzi e le ragazze della pastorale di Lucca arrivati a Roma per il Giubileo dei giovani, che ha chiamato a raccolta circa un milione di persone da tutto il mondo. Qualcuno di loro è partito già lunedì scorso per partecipare a tutti gli appuntamenti della settimana, altri sono scesi in treno nel weekend per non perdersi i momenti clou, e cioè la veglia e la messa con Papa Leone XIV.

In comune, anche se sventolano bandiere di oltre 140 Paesi diversi, hanno la voglia di portare a casa un’esperienza di fede e aggregazione che è "tanta roba". Queste le parole usate da Pietro, diciottenne di Sant’Alessio, per descrivere l’entusiasmo lasciato dalla gita romana. "Ho scelto di esserci per provare un’esperienza nuova che probabilmente non rivivrò mai più – ha detto -. Sono stati giorni molto impegnativi e stancanti, ma anche belli e emozionanti. Torno a casa molto più contento di come mi sarei aspettato, con nuove amicizie e consapevolezze. Stare qui in mezzo a un milione di persone è veramente tanta roba".

Ieri infatti la delegazione lucchese, fin dal primo pomeriggio, ha atteso sotto il sole cuocente di Tor Vergata la veglia serale con il pontefice, tra tende, sacchi a pelo e striscioni sparsi nei diversi settori. "Chi te lo fa fare, se non la fede, di stare qui per ore? – ha detto ironico Don Luigi Angelini, responsabile della pastorale giovanile di Lucca – C’è un clima molto bello, di fraternità, dove a fare la differenza è appunto la fede. È importante il messaggio del Giubileo perché aiuta i giovani a capire cosa conta realmente nella vita: in un mondo che vorrebbe tutti omologati, cambiare prospettiva è necessario per comprendere e scommettere su valori più grandi. Nessuno di noi è un’isola, ma dobbiamo essere ponti con i fratelli per essere artigiani di fede e di pace".

È in base a questo principio che durante tutta la settimana i ragazzi hanno partecipato insieme a esperienze di prossimità e volontariato, come il pellegrinaggio delle sette chiese o l’ascolto delle donne vittime di violenza. Il tutto intervallato da momenti di musica e convivialità. "Siamo avvolti da un’atmosfera gioiosa, fraterna e di apertura verso l’altro – ha raccontato Matteo Gemignani di Azione Cattolica – Tra noi c’è tanta curiosità perché veniamo da tutto il mondo. Gli italiani qui sono una minoranza, la maggior parte proviene da Paesi extra europei, come l’Africa le Filippine, l’Indonesia o la Corea del Sud".

Superata invece la ‘delusione’ per tre tentativi andati a vuoto di vedere il Pontefice in settimana, dopo la veglia di ieri sera e la messa di oggi, la delegazione lucchese potrà ora portare a casa nello zaino anche il messaggio di Papa Leone XIV.

Jessica Quilici