MASSIMO STEFANINI
Cronaca

"Gli orsetti di Alice". Tre condanne

Tre condanne ed una assoluzione. Ieri la sentenza, emessa dal dottor Massaro del tribunale di Lucca, con il non doversi...

Tre condanne ed una assoluzione. Ieri la sentenza, emessa dal dottor Massaro del tribunale di Lucca, con il non doversi...

Tre condanne ed una assoluzione. Ieri la sentenza, emessa dal dottor Massaro del tribunale di Lucca, con il non doversi...

Tre condanne ed una assoluzione. Ieri la sentenza, emessa dal dottor Massaro del tribunale di Lucca, con il non doversi procedere per alcuni capi. Assoluzione per Michele Scioscia (aveva fornito poste pay per i pagamenti), difeso dall’avvocato Ilenia Vettori di Altopascio. Condanna, invece, per tre persone residenti a Capannori: una donna originaria della Romania di 44 anni, una trentanovenne ed un quarantasettenne.

La storia risale, addirittura, al 2018 ed è molto conosciuta a livello nazionale come "Gli orsetti di Alice". Questo era il nome della ditta e dell’associazione culturale annessa che si era creata un notevole business attraverso la fedele riproduzione del proprio animale preferito, il cucciolo di cane, gatto, ma anche orsetto (da qui l’appellativo della vicenda), semplicemente da una foto. Chiunque avrebbe potuto inviare la foto, con tanto di pagina facebook e da quella ricevere dalla ditta il vero peluche, riprodotto al millimetro. Con prezzi variabili, ma comunque centinaia di euro. Dopo alcuni mesi, però, i clienti hanno cominciato a non vedere il prodotto concordato, già pagato con bonifici. L’azienda è come se avesse smesso di realizzare gli animali di pezza, con difficoltà per le persone a contattare referenti e titolari.

Trascorrevano i mesi ma, pur avendo già inviato il denaro, degli animaletti "coccolosi" nessuna traccia. Così qualcuno decise di rompere gli indugi, rivolgendosi a "Striscia la Notizia". Gli inviati del tg satirico (ma anche di attualità) di Canale 5 radunò le persone che protestavano: centinaia in tutta Italia, di cui molti in Lucchesia e nella Piana. L’impresa aveva proposto un rimborso proporzionale al tempo: 30% dell’importo già sborsato entro 30 giorni, 60% a 60 giorni, 90% a 90 o più giorni. Molte persone hanno denunciato attraverso i loro legali di fiducia. Ieri mattina si è giunti alla sentenza.

Massimo Stefanini