
Domani la scuola in piazza. contro la guerra nlla Striscia di Gaza e a sostegno della missione della Global Sumud Flotilla
La scuola scende in piazza e aderisce alla giornata di mobilitazione di domani, lunedì, contro il genocidio del popolo palestinese in atto a Gaza e a sostegno della missione della Global Sumud Flotilla. L’iniziativa si chiama “Davanti alle scuole per la Palestina” e gode del sostegno dei Cobas.
“Si tratta di una mobilitazione che si pone in continuità con le mozioni collegiali di denuncia del genocidio del popolo palestinese (auspicando che ve ne siano altre nelle prossime settimane) – viene spiegato dai promotori – con le numerose piazze spontanee a supporto della Global Sumud Flotilla e con l’iniziativa. Il tutto – aggiungono i Cobas – in un clima di ostilità mediatica e politica, come dimostrano anche le note ministeriali e di alcuni Uffici Scolastici che hanno cercato di ostacolare le iniziative dei docenti invitando ad occuparsi di questioni meramente scolastiche. L’obiettivo della mobilitazione, quindi, è duplice: ribadire il rifiuto della logica di guerra e genocidio, e difendere al tempo stesso lo spazio della scuola come luogo di pensiero libero e partecipazione democratica. La sensibilità e l’indignazione per ciò che accade a Gaza crescono giorno dopo giorno, e la scuola, i lavoratori e tutta la cittadinanza non intendono restare in silenzio. Scioperiamo il 22 settembre, al fianco della Global Sumud Flotilla, per dire basta al genocidio del popolo palestinese, per fermare la pulizia etnica a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania, per ribadire l’urgenza degli aiuti umanitari e chiedere la sospensione degli accordi commerciali dell’Ue con Israele“.
La manifestazione principale sarà lunedì mattina alle 9 a Pisa (in piazza XX Settembre, di fronte al Comune) e a Lucca alle 15 in Piazza San Michele.
Anche i docenti e il personale ata del Polo Fermi Giorgi protestano contro una scuola troppo “silenziosa“ rispetto a quello che sta accadendo.
“Ci opponiamo fermamente alle azioni del Governo di Israele – viene spiegato – responsabile di un massacro disumano e indiscriminato perpetrato ai danni della popolazione civile palestinese. La scuola non può essere neutrale di fronte alla disumanità e all’ingiustizia: il nostro ruolo educativo implica una presa di posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità umana e del rispetto del diritto internazionale“.