
Il capogruppo di Fratelli di Italia parla dei cinque anni trascorsi in Regione “Con Giani aumento delle tasse senza precedenti e sanità da rivedere“ .
di Francesco MeucciLUCCAIl candidato adesso c’è, il centrodestra è pronto alla campagna elettorale? "Noi da tempo ci stiamo preparando a questa sfida, che ha assunto, con gli ultimi sviluppi nel campo avverso, una connotazione ancora più importante. Infatti, l’accordo Pd-5Stelle ha portato a una ammucchiata priva di valori e contenuti, con l’unico collante il mantenimento del potere e la spartizione di poltrone, una deriva drammatica per i toscani ed incapace di dare prospettive di sviluppo per la regione. Da parte nostra, possiamo replicare anche in Toscana l’efficacia del governo Meloni, dalla parte degli italiani, veramente. Siamo una coalizione seria e motivata.
Fratelli di Italia parte come partito leader del controdestra a Lucca, ma anche in Toscana: quali secondo voi dovranno essere i punti qualificanti del programma di Tomasi? "Tomasi, Fratelli d’Italia e noi consiglieri regionali rappresentiamo l’alternativa di governo credibile, perché dimostrata sul campo, per i lucchesi e per i toscani. Tomasi come sindaco di Pistoia capace ed amato dai suoi concittadini, Fratelli d’Italia per i risultati che sta producendo come forza di governo su temi come la sicurezza, l’occupazione, lo sviluppo economico del paese, noi consiglieri regionali uscenti perché l’impegno profuso e la competenza maturata su tutti i temi che interessano ai toscani, sanità in primis. Insomma, un pacchetto molto affidabile, completato dalla intera coalizione".
E’ il capogruppo uscente, domanda scontata, ma doverosa: sarà di nuovo candidati. E se sì, perché e con quali ambizioni? "Mi sono candidato per portare a Firenze le istanze del territorio, dalla Valle del Serchio alla Garfagnana, dalla Piana alla Versilia, al motto “Più Lucca in Toscana”. L’ho fatto ogni giorno rappresentando tutti i cittadini, anteponendo il territorio all’appartenenza politica, riuscendo ad agevolare l’arrivo di finanziamenti importanti sia dall’ambito regionale che governativo, trovando ostacolo soltanto laddove il Pd, che già considera poca cosa Lucca, ha fatto prevalere la tessera al territorio, come per il bestiale impianto di Salanetti. Mi ripresento aggiungendo a quello slogan indovinatissimo e coerente solo un’ “ancora”, perché al nostro territorio non è riconosciuta e tributata, da una sinistra peraltro fiorentinocentrica, l’attenzione che merita".
Cinque anni di Giani dai banchi dell’opposizione. Un bilancio. "Premettendo di avere con lui, personalmente, un ottimo rapporto, pur riconoscendogli capacità di relazione istituzionale superiore ai suoi compagni, devo giudicare negativamente il suo mandato per il contesto in cui si trova ad agire. Già prigioniero degli equilibri interni del Pd, per essere ricandidato ha dovuto scendere ad ulteriori compromessi prima con il suo partito spostatosi ancora più sinistra, ora coi 5stelle con un programma che farebbe rabbrividire il vecchio partito comunista toscano. Ne è venuto fuori un mandato dove non contiamo provvedimenti veramente incisivi nella vita dei toscani, un aumento delle tasse senza precedenti, un sistema sanitario da rivedere profondamente, troppo legato al consenso da ricercare a ogni costo".
Il centrosinistra punta sul campo largo in Toscana e il centrodestra su cosa? "Il campo largo della sinistra è pura ingovernabilità, più concretamente un campo minato sul quale salterà ogni seria prospettiva di sviluppo della Toscana. La coalizione di centrodestra, unitamente alle forze civiche che governano larga parte della regione in alternative al sistema di potere del Pd, facendo delle proprie diverse sensibilità una proposta di governo unitaria tale da rappresentare l’unica alternativa politica per dare una svolta alla Toscana dopo 50 anni di monocolore rosso".
Ma il centrosinistra è davvero imbattibile in Toscana oppure la nostra regione potrebbe un giorno cambiare colore come successo a tante amministrazione locali? "Se guardiamo Lucca e il cambiamento che c’è stato grazie a Mario Pardini e a tutti i partiti e movimenti che lo sostengono, potremmo auspicare qualcosa di analogo anche in Toscana. Occorre proseguire ed ampliare l’opera quotidiana di buon governo e di interlocuzione con la società civile, facendo crescere ancora la propria classe dirigente che il centrodestra persegue da anni in ogni provincia toscana. Il patto fra Giani e 5Stelle mette insieme persone che si tollerano solo per continuare a gestire il potere, facendo fare un balzo indietro di decenni ad una regione già in ritardo in tema di sviluppo".
Lucca e la Lucchesia, cosa portare in Toscana in termini di valori ed esperienze. "Lucca con Pardini e il centrodestra è rinata, così come la nazione Italia è tornata, dopo decenni di anonimato, a essere protagonista grazie soprattutto a Giorgia Meloni. Da parte mia ho cercato di portare i valori della Lucchesia in Consiglio Regionale, la nostra pragmaticità, l’anima commerciale, un campanilismo che si fa comunitario, l’indipendenza di giudizio che trasuda dalla nostra storia. Quello che manca alla provincia di Lucca è ritrovare una propria visione del futuro, di uno sviluppo inespresso ed ingessato dalla sinistra che sia adeguato alle sue caratteristiche. A questo scopo, voglio dedicare tutte le mie forze".