Esplosione Montecarlo, sopralluogo del pool di esperti per chiarire le cause

Oltre al consulente nominato dal pm si metteranno al lavoro anche i periti delle parti coinvolte a vario titolo nell’inchiesta. La Procura indaga su una fuga di gas e su interventi recenti

Montecarlo (Lucca), 22 aprile 2023 – Inizieranno lunedì gli accertamenti irripetibili sul luogo della tragedia di Montecarlo. Lì, in via traversa del Marginone, dove sabato scorso è esplosa l’ala di una casa colonica. Lì dove ha perso la vita Luciano Lazzerini, 70enne di Pisa. Sempre lì, dove la moglie Francesca Donatini ha lottato a lungo per salvarsi e dove anche altre persone hanno perso tutto quello che avevano. Per lunedì è stato fissato il conferimento dell’incarico al consulente tecnico nominato dal sostituto procuratore titolare dell’indagine, Salvatore Giannino, ovvero l’ingegner Francesco Marotta, che in passato ha lavorato al suo fianco nell’inchiesta sulla strage di Viareggio e che attualmente è al lavoro sull’esplosione di Torre, del 27 ottobre scorso. E potrebbe non essere l’unico nome a ripetersi in entrambi i casi. Anche qui le parti offese e indagate hanno la possibilità di nominare un loro consulente per gli accertamenti irripetibili sul luogo della tragedia.

E tra i periti, che saranno probabilmente cinque (oltre a quello del pm: uno per la ditta che ha effettuato i lavori all’impianto gpl, tre per le vittime e uno per il proprietario di casa) ci sarà qualcuno già impegnato su Torre, con cui l’esplosione di Montecarlo condivide alcuni tragici punti in comune. I nomi si sapranno lunedì, quando il pool di esperti si metterà subito al lavoro per capire con precisione cosa sia accaduto la mattina del 15 aprile. Cosa abbia provocato la tremenda esplosione e il conseguente crollo dell’edificio. C’era veramente un fuga di gas? A cosa era dovuta? C’era un guasto all’impianto? Queste sono alcune delle domande alle quali gli accertamenti dovranno trovare una risposta. Di appurato, per ora, ci sono solo le conseguenze drammatiche. Dopodiché una serie di elementi raccolti dagli inquirenti il giorno stesso dell’esplosione e subito dopo. Ovvero l’odore di gas che si sarebbe sentito nei giorni precedenti alla tragedia e l’intervento di manutenzione effettuato di recente. Elementi che avrebbero fatto optare per l’ipotesi, appunto, della fuga di gas e in base ai quali la Procura, che indaga su disastro colposo, omicidio e lesioni colpose, ha iscritto tre persone nel registro degli indagati. Mentre l’inchiesa fa il suo corso, resta in gravissime condizioni Francesca Donatini, 71enne, sempre ricoverata a Cisanello per le estese ustioni riportate. Stabile e vigile l’inquilino del primo piano, Simone Cerchiai, 47 anni, trasferito da Pisa qualche giorno fa al San Luca.

Mentre la famiglia che abitava nella casa accanto, ospitata in un albergo, prova a ricucire lo strappo con il supporto della macchina solidale avviata fin da subito. Ieri sono tornati nell’abitazione, con l’ausilio del vigili del fuoco, per prendere almeno le cose essenziali. Sconvolti anche i proprietari della casa crollata, presenti quel giorno sul luogo della tragedia e ai funerali di Lazzerini. "Non riusciamo a pensare ad altro - dicono tramite il loro avvocato - Ma ci preme manifestare la nostra vicinanza alle vittime ed ai loro familiari".

Teresa Scarcella