REDAZIONE LUCCA

“Aiuto, mi hanno rapinato”. Ma in carcere ci finisce lui: era stato derubato di una dose di hashish

Ventenne lucchese chiama la polizia sostenendo che un albanese lo ha picchiato per rubargli soldi e cellulare, ma dietro c’era una storia di spaccio

Agenti della polizia impegnati nei controlli nel centro di Lucca

Agenti della polizia impegnati nei controlli nel centro di Lucca

Lucca, 26 agosto 2025 – “Aiuto, mi hanno derubato”, ma era uno spacciatore: arrestato un giovane lucchese appena maggiorenne. Una vicenda che ha del surreale quella accaduta intorno alle 19,30 del 23 agosto, quando le volanti della questura sono arrivate in piazza San Francesco allertati da un ragazzo che denunciava di essere appena stato rapinato. Il giovane ha raccontato agli agenti che 10 minuti prima, mentre si trovava sulle Mura all’altezza di porta Santa Maria in compagnia di due amici, era stato raggiunto da un ragazzo di origine albanese che conosceva, ma che, improvvisamente, aveva iniziato a minacciarlo e a malmenarlo per rubare i soldi a lui e al suo gruppo.

Entrando nel dettaglio, poi, il neomaggiorenne ha spiegato ai poliziotti che il presunto rapinatore era prima riuscito a sottrargli lo smartphone con l’uso della violenza grazie a un pugno nel viso, poi, una volta accaparrato il bottino, il ‘ladro’ aveva iniziato a chiedere un ‘riscatto’ per la riconsegna del telefono. Gli operatori hanno così avviato le indagini per risalire al presunto rapinatore – già noto alle forze dell’ordine – e in poco tempo lo hanno raggiunto a casa. Aperta la porta, il ragazzo di origine albanese, ha confermato agli agenti solo parte di quanto raccontato dal giovane lucchese: era vero, sì, che aveva usato la forza per rubare, ma per portare via una dose di hashish e non soldi o smartphone.

Stando alla nuova versione, infatti, il ragazzo albanese aveva raggiunto il lucchese nell’orario e nel luogo in cui si erano dati appuntamento, ma non avendo il portafoglio con sé, aveva chiesto al neomaggiorenne una dose di hashish a credito. Sentendosi negare la possibilità, aveva allora iniziato a spintonarlo, per arrivare a rubargli la dose e scappare. Dose che il ragazzo albanese ha subito mostrato ai poliziotti, avvalorando la sua tesi. Entrambi sono così stati accompagnati in questura per un confronto sui fatti. Nel mentre, però, gli agenti si sono presentati a casa del giovane lucchese, incensurato e figlio di una famiglia benestante: nell’appartamento in centro storico hanno trovato - e sequestrato - due panetti da 100 grammi ciascuno di hashish, una dose singola, un bilancino di precisione, buste per il confezionamento della merce e 755 euro in contanti, frutto verosimilmente dell’attività di spaccio.

L’arresto del neomaggiorenne è quindi stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Lucca, che ha disposto la custodia in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e simulazione di reato.

Jessica Quilici