REDAZIONE LUCCA

Carta elettronica anche ai precari. Vince la causa

Il giudice del lavoro del tribunale di Lucca riconosce la carta elettronica ai docenti precari. Con una recentissima sentenza ha...

Il giudice del lavoro del tribunale di Lucca riconosce la carta elettronica ai docenti precari. Con una recentissima sentenza ha...

Il giudice del lavoro del tribunale di Lucca riconosce la carta elettronica ai docenti precari. Con una recentissima sentenza ha...

Il giudice del lavoro del tribunale di Lucca riconosce la carta elettronica ai docenti precari. Con una recentissima sentenza ha infatti riconosciuto a un docente precario di musica, difeso dall’avvocato Micaela Muttini (nella foto) del Foro di Massa Carrara, la carta elettronica di euro 500 per gli anni 2019/20, 2020/21, 2021/22, 2022/23 e 2023/24, in contumacia del Ministero dell’Istruzione e del Merito rimasto inadempiente.

"Il nodo problematico – commenta l’avvocato Muttini – è rappresentato dal fatto che i docenti precari, assunti fino al 30.06 non beneficiano della carta docente che dal 2024 è stata riconosciuta ai soli docenti precari con supplenza fino al 30 agosto, mentre i docenti di ruolo beneficiano della carta elettronica anche se assunti con contratto part-time. Detta disparità di trattamento è molto grave, in quanto i docenti precari hanno le stesse mansioni e responsabilità e gli stessi obblighi formativi dei docenti di ruolo".

"Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Lucca, recependo la giurisprudenza della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha riconosciuto al docente l’intero importo di euro 500 per ciascun anno di supplenza e così euro 2.500 da accreditarsi con gli stessi mezzi con i quali detto importo è riconosciuto ai docenti di ruolo. Il diritto a ricevere la carta elettronica si prescrive nel termine di cinque anni e, pertanto, è importante interrompere la prescrizione anche solo con un’intimazione in mora per non perdere il diritto ad ottenere la carta docente; diritto che può essere riconosciuto anche ai docenti che sono usciti dalla scuola, ad esempio per pensionamento, immissione in ruolo, cambio di lavoro entro cinque anni dalla maturazione del diritto".