FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

“Caro alloggi pericoloso“. Anche Vietina teme un effetto boomerang

Il direttore generale di Lucca Crea: “La nostra prima segnalazione risale al 2019. L’alto costo dei pernotti corrode la capacità di spesa anche degli espositori“ .

Il direttore generale di Lucca Crea: “La nostra prima segnalazione risale al 2019. L’alto costo dei pernotti corrode la capacità di spesa anche degli espositori“ .

Il direttore generale di Lucca Crea: “La nostra prima segnalazione risale al 2019. L’alto costo dei pernotti corrode la capacità di spesa anche degli espositori“ .

"Nel lungo periodo, il caro alloggi può creare un problema di prospettiva alla manifestazione": a dirlo non è un visitatore qualunque di Lucca Comics and Games, oppure uno scettico osservatore del libero mercato e dei suoi discutibili meccanismi, ma lo stesso direttore generale di Lucca Crea, che ogni anno organizza la rassegna famosa in tutto il mondo, ovvero Emanuele Vietina. L’allarme prezzi degli alloggi per l’edizione 2025 (con cifre anche di 6/700 euro a notte in città) è vista con preoccupazione anche nella sede di Lucca Crea di corso Garibaldi.

"La nostra prima segnalazione risale al 2019, allora era presidente della società Mario Pardini: già allora percepimmo problemi e possibili riflessi sia per i grandi che per i piccoli espositori e in generale per la manifestazione".

Quali rischi vedevate e vedete?

"I rischi sono più che tangibili: gli alti costi per i pernotti corrode la capacità di spesa degli espositori e questo, a lungo andare, può rendere meno attrattiva la manifestazione causando una minore capacità di investimento. Già ora abbiamo dovuto fare i conti con la morte mercatale di alcuni piccoli espositori che hanno rinunciato, ma anche tra i grandi ci possono essere problemi: alcuni hanno ridotto i metri quadrati affittati".

Eppure, a vedere i prezzi delle camere, non pare che all’esterno se ne siano accorti.

"La manifestazione non può essere vista solo come una vacca da mungere che si spreme, altrimenti si affacciano ombre sinistre sulla stessa. Servirebbe, con una metafora contadina, mettere a maggese la stessa e non utilizzarla intensivamente. E c’è un altro effetto che dovrebbe essere tenuto di conto...".

Ovvero?

"Un altro elemento da tenere in considerazione è che l’iperbole dei costi ha portato e sta portando i manager e le loro aziende a dormire fuori Lucca e questo impedisce l’innamoramento con una cornice festivaliera, che è unica e che ha generato il successo della manifestazione da parte di players mondiali. Per intenderci, un manager che non può emozionarsi per quello che si vede anche nelle ore serali in centro è destinato a legarsi meno alla manifestazione con quello che ne consegue perché rischia di non vivere l’unicità di Lucca".

Anche la crescita del costo degli stand e dei biglietti di ingresso gestiti direttamente da voi va nella direzione della crescita dei costi per espositori e visitatori?

"I costi degli stand e dei biglietti pesano per il 20-30 per cento della spesa degli espositori, e siamo perfettamente in linea con le altre fiere e con il fatto che da noi arrivano 300mila persone. Anzi, a veder bene siamo anche sotto visti gli standard qualitativi offerti. Da parte nostra abbiamo comunque bloccato il costo degli stand e invitato Lucca Plus, che ha accettato, a non alzare i prezzi dei parcheggi".

C’è poi anche il caro mangiare: in quei giorni a Lucca anche un panino costa cifre importanti, a volte esorbitanti.

"In tutti gli eventi o in contesti particolari il costo del vitto subisce un incremento, penso anche anche agli autogrill o agli aeroporti, o ancora ad eventi paragonabili al nostro. Non ci piace, anche da un punto di vista del rapporto qualità-prezzo, ma l’impatto maggiore è costituito dal costo degli alloggi. E il problema, sia chiaro, non riguarda solo gli alberghi ma tutto il comparto visti i prezzi anche delle altre sistemazioni".

Cosa si può fare in concreto, che vada oltre il feticcio del mercato che decide per tutti?

"Due cose: da un lato coltivare il dialogo con le categorie, che rivedremo a breve. Abbiamo un buon rapporto con Federalberghi, dobbiamo intensificare i contatti alla ricerca di soluzioni. Dall’altra, stiamo studiando le risposte che vengono date altrove. A Lucca mi pare evidente che ci sia una offerta insufficiente, da parte nostra siamo disponibili a condividere modelli progettuali con imprenditori intraprendenti".

Fabrizio Vincenti