
L’antenna della discordia collocata in località Palandri a Castelfranco di Sotto, ma al confine con Altopascio
L’antenna della discordia. Un apparato per la telefonia mobile per azienda Inwit spa, installato di recente in un terreno privato nel Comune di Castelfranco di Sotto, provincia di Pisa, ma a pochi metri dal confine con Altopascio (la strada divide i due territori), in località Palandri, farà discutere. Anche con le carte bollate.
Sì, perché il Municipio del Tau ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica. Non c’erano i margini di tempo per il ricorso al Tar (60 giorni dalla delibera del Comune castelfranchese). Dopo il collocamento della...torre, ben visibile anche da lontano, tra le due provinciali, la Romana e la Galeotta, nei pressi della rotatoria, sono partite una serie di segnalazioni dei cittadini che hanno chiesto chiarimenti. I Comuni di solito si scambiano informazioni sui rispettivi piani per la telefonia mobile. A fine 2024, nella mappa del Comune pisano non figurava quel sito, a Palandri.
Il Comune di Altopascio ha svolto gli approfondimenti ed è emerso che la decisione di installare in quel punto l’antenna dipende da una delibera del febbraio 2025 del Comune di Castelfranco, con l’aggiornamento del piano antenne, includendo una serie di nuovi terreni e ampliando le aree nelle quali è possibile posizionare i ripetitori. Tra queste nuove aree compare anche quella in questione, al confine (poche decine di metri) con Altopascio. Il Comune del Tau ha deciso di impugnare lo stesso aggiornamento del piano antenne di Caslelfranco davanti al Presidente della Repubblica, (qui i tempi erano congrui, 120 giorni dalla delibera), perché il Comune di Altopascio ritiene che Castelfranco avrebbe dovuto fare verifica su assoggettabilità a VAS. Poi, sempre secondo gli amministratori altopascesi, non avrebbe informato né si è confrontato con i Comuni confinanti per ampliare le sue aree dedicate alle nuove antenne; infine, accanto a questo terreno di località Palandri c’è un terreno del Comune di Altopascio su cui è già presente un impianto di telefonia mobile, proprio per coprire la carenza di segnale di quella zona. In pochi metri due antenne, con aumento delle emissioni elettromagnetiche e delle radiazioni. Una vicenda, insomma, che farà assai discutere.
Massimo Stefanini