
I cartelli apparsi all’interno della biblioteca Agorà contro la memoria dei morti nelle Foibe
Lucca, 12 maggio 2025 – “Dedicare l’Agorà al ricordo dei martiri delle Foibe e degli esuli”. È la proposta che arriva dalla lista “Difendere Lucca“ all’indomani dell’oltraggio alla memoria dei martiri delle Foibe e degli esuli istriano-dalmati. Un atto che la lista condanna in maniera netta. “Si tratta solo dell’ultimo grave episodio – evidenziano i dirigenti di ’’Difendere Lucca“ in una nota –: dedichiamo la biblioteca al ricordo degli italiani uccisi e perseguitati dai partigiani comunisti di Tito”.
“I cartelli in lingua slava messi da i ‘soliti ignoti’ all’Agorà — spiega ancora “Difendere Lucca“ — rappresentano solo l’ultimo episodio di una volontà negatrice del ricordo della tragedia delle foibe e di quanto vissuto dai nostri connazionali a guerra finita sul confine orientale. Migliaia di morti e di esuli causati dalla pulizia etnica perpetrata dal regime comunista del maresciallo Tito”.
“L’anno scorso sempre all’Agorà fu vandalizzata la mostra dedicata a Norma Cossetto — ricorda “Difendere Lucca“ — e oggi questo gesto ignobile contro lo ‘Scaffale del Ricordo’, inaugurato dal senatore Roberto Menia con il Comune di Lucca e il Comitato 10 Febbraio. Si tratta di un’offesa ignobile anche nei confronti dei tanti esuli che poi sono diventati cittadini lucchesi e delle loro famiglie”.
“L’estrema sinistra ha scambiato gli spazi pubblici come la biblioteca comunale Agorà per una cosa privata, una sede del proprio partito. È bene che il Comune ristabilisca i confini tra legittima espressione delle proprie idee e atteggiamenti intimidatori e vile propaganda anti-italiana”.
“Per questo — conclude “Difendere Lucca“ — proporremo un Consiglio comunale che si svolga proprio all’Agorà per il Giorno del Ricordo e chiederemo all’Amministrazione comunale di intitolare una sala agli esuli oltre a farsi promotrice di incontri sui libri che fanno parte dello ‘Scaffale del Ricordo’. Nessun passo indietro contro gli eredi spirituali degli assassini comunisti titini”.