MATTEO MARCELLO
Cronaca

Uva e vino “sottomarini“. Uno studio a Riomaggiore

Nei fondali dell’Amp avviato per la prima volta un esperimento scientifico. Obiettivo? Studiare gli effetti combinati della vinificazione e dell’affinamento.

Nei fondali dell’Amp avviato per la prima volta un esperimento scientifico. Obiettivo? Studiare gli effetti combinati della vinificazione e dell’affinamento.

Nei fondali dell’Amp avviato per la prima volta un esperimento scientifico. Obiettivo? Studiare gli effetti combinati della vinificazione e dell’affinamento.

Un esperimento scientifico senza precedenti nei fondali delle Cinque Terre. È quello che ha preso avvio venerdì scorso, di fronte a Riomaggiore, finalizzato a studiare gli effetti combinati delle due pratiche di vinificazione e affinamento subacquea integrate in un unico processo. Nasce così ’Extreme UnderWaterWines’, progetto ideato e e promosso da Jamin UnderWaterWines con il contributo di due suoi soci: Antonio Arrighi – pioniere del famoso metodo ’Nesos’ all’Isola d’Elba e Heidy Bonanini, titolare dell’azienda agricola Possa di Riomaggiore.

Venerdì, nelle acque dell’Area marina protetta del Parco nazionale delle Cinque Terre, che ha autorizzato l’esperimento scientifico con grande entusiasmo anche del presidente Lorenzo Viviani, sono state immerse per circa 72 ore le uve Bosco dell’azienda Possa. Il vino ottenuto sarà poi imbottigliato e affinato sott’acqua con la tecnologia Jamin. In questo modo sarà possibile comparare tre vini dallo stesso filare.

L’esperimento scientifico rappresenta un primato assoluto a livello internazionale: per la prima volta saranno combinate due tecniche di vinificazione subacquea fino ad oggi sempre applicate separatamente. Il protocollo scientifico prevede infatti l’immersione in mare delle uve fresche – secondo la metodologia e il coordinamento già sperimentata da Antonio Arrighi con il progetto Nesos all’Isola d’Elba, l’affinamento subacqueo in bottiglia seguendo il metodo Jamin, con capsule e sistemi ingegnerizzati che consentono di custodire il vino a oltre 50 metri di profondità per circa 180 giorni in favore di una nuova caratterizzazione.

Il risultato consentirà di analizzare, attraverso la collaborazione dei dipartimenti universitari di enologia, biologia e scienze ambientali, tre tipologie di vini ottenuti dallo stesso filare e dalla stessa vendemmia: un vino vinificato tradizionalmente; uno vinificato tradizionalmente e affinato in vetro sott’acqua, e un altro vinificato da uve immerse in mare e successivamente affinato in vetro sott’acqua.

"Con ’Extreme UnderWaterWines’ vogliamo dimostrare scientificamente come il mare, custode e testimone di antiche tradizioni e oggi laboratorio naturale, possa influenzare in maniera unica l’evoluzione del vino" dichiarano congiuntamente gli ideatori del progetto. "Per il nostro territorio è una straordinaria occasione: valorizzare l’uva Bosco e la viticoltura eroica delle Cinque Terre attraverso un progetto che guarda al futuro con radici nella tradizione ci rende orgogliosi di questo primato" afferma Heidy Bonanini, viticoltore delle Cinque Terre e socio di Jamin.

"Siamo oramai il punto di riferimento dei produttori che ci vogliono loro partner per un approccio scientifico e innovativo frutto di anni di ricerca, know how e di tecnologie specifiche da noi sviluppate. Una nuova pagina della ricerca enologica internazionale: un progetto che coniuga ingegneria, sostenibilità e scienza, destinato a cambiare i paradigmi della vinificazione – aggiunge Emanuele Kottakhs, founder & servant di Jamin UnderWaterWines –. Tutto questo è certamente in favore dell’enologia, ma ha già aperto nuova frontiera importante sulla sostenibilità ambientale ed nel rispetto e promozione del territorio in cui si opera".

"Dopo il percorso con il progetto Nesos, frutto della minuziosa ricerca del professor Attilio Scienza sul vino degli Dei della Isola di Chios, che ho messo in pratica nel 2018 sotto la sua supervisione, questo esperimento segna un ulteriore passo avanti per capire come il mare possa cambiare davvero il destino della vinificazione. Ogni immersione è una lezione, ogni analisi una scoperta" afferma invece Antonio Arrighi, viticoltore elbano e socio di Jamin.

Matteo Marcello