
La sede di Confindustria. A destra, il presidente degli industriali, Mario Gerini
Era il 22 settembre 1945 quando sulle macerie della seconda guerra mondiale 14 imprese decisero di unirsi per dare vita all’allora Unione Industriali della provincia della Spezia. Quel giorno fu piantato un seme di speranza tra le rovine di una città scarnificata. A 80 anni di distanza, Confindustria La Spezia ha celebrato ieri la sua fondazione con un grande evento al Teatro Civico che ha ripercorso la storia dell’associazione e l’evoluzione industriale e culturale del territorio, con uno sguardo alle sfide dei prossimi anni. "Non celebriamo soltanto un anniversario formale, ma ricordiamo un evento che porta con sé un forte valore storico e simbolico. Oggi siamo chiamati a costruire insieme un territorio dove i giovani scelgano di vivere e lavorare, dove innovazione ed etica guidino la crescita economica e sociale. Per farlo occorre unire le forze, imprese, istituzioni e comunità, in un progetto condiviso di sviluppo".
Ha salutato così le celebrazioni dell’80esimo il presidente di Confindustria La Speazia, Mario Gerini. "Ma non vogliamo che questo anniversario resti soltanto memoria o espressioni generiche – ha proseguito Gerini –. Per lasciare un piccolo ma significativo segno concreto al territorio, abbiamo deciso di finanziare l’illuminazione dell’Accademia Capellini, dopo la sua recente ristrutturazione. Una scelta che racchiude il senso del nostro cammino: unire la storia al futuro. Non ci può essere né futuro né impresa senza scienza, studio e soprattutto etica, troppo spesso ultimamente fuori moda". Gerini ha annunciato anche una grande novità sempre rivolta ai giovani. "Dal 2026 Confindustria introdurrà ’ConfindustriaSP100’, un premio annuale volto a valorizzare e dare visibilità alle imprese associate che si siano distinte per progetti e risultati significativi nei processi aziendali legati alla sostenibilità".
Nutrito il plateau di autorità presenti a partire dall’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, il prefetto Andrea Cantadori e l’assessore comunale all’Urbanistica Patrizia Saccone. Per l’occasione il prefetto ha parlato di "una realtà che guarda al futuro della Spezia a lungo termine con una visione ben precisa che riesce a tramutare in opere concrete". L’assessore Giampedrone allacciandosi alle parole del prefetto ha ricordato che "tra le grandi sfide infrastrutturali c’è il nuovo ospedale Felettino, un cantiere che sta crescendo e un grande orgoglio per tanti di noi". Sul palco si sono alternate voci di rilievo nazionale e locale, tra cui Massimo Temporelli, fisico, professore di antropologia, scrittore e divulgatore scientifico, il quale ha ripercorso le nostre radici di innovazione scientifica e industriale; Benedetta Colombo, Artefacile, divulgatrice e influencer di storia dell’arte, che ha accompagnato l’uditorio a riscoprire il nostro valore culturale, interpretandolo in chiave contemporanea. Tito Boeri, economista, direttore del dipartimento di Economia all’Università Bocconi di Milano, intervistato dalla giornalista Rai Micaela Palmieri, il quale ha sottolineato come "uno dei fattori più importanti sia quello del capitale umano. La Spezia deve cogliere l’occasione per attrarre grandi talenti e scienziati e non c’è stato un momento più opportuno di questo, dato che Trump ha attaccato il sistema universitario statunitense mettendo in fuga i ‘cervelli’. La Spezia, essendo una città in cui sta crescendo la popolazione a differenza di altre aree, deve creare le condizioni per attrarre e tenere saldo lavoro di qualità puntando su infrastrutture, mobilità e diritto all’abitare". A chiusura, la vicepresidente Confindustria per la transizione ambientale e gli Obiettivi Esg, Lara Ponti, ha offerto il suo prezioso contributo in merito alle prospettive strategiche concrete, fondamentali per orientare le scelte del nostro sistema industriale.
Ilaria Vallerini