ANGELA LOMBARDO
Cronaca

Un giardino dai mille colori vicino al centro

Quindicimila piante da tutto il mondo. Uno degli otto esemplari europei di Trocodendro aralioides di grandi dimensioni. Circa 160 varieta`...

Quindicimila piante da tutto il mondo. Uno degli otto esemplari europei di Trocodendro aralioides di grandi dimensioni. Circa 160 varieta`...

Quindicimila piante da tutto il mondo. Uno degli otto esemplari europei di Trocodendro aralioides di grandi dimensioni. Circa 160 varieta`...

Quindicimila piante da tutto il mondo. Uno degli otto esemplari europei di Trocodendro aralioides di grandi dimensioni. Circa 160 varieta` di rose, tra cui quelle francesi di profumeria del 1800. È lungo l’elenco delle specie ospitate nei Giardini Caneva. È qui che arriveranno le strutture in vetro e acciaio in fase di smontaggio alla Fortezza Firmafede. Arricchiranno la già preziosa oasi di biodiversità in via Berghini, a due passi dal centro storico, nata dalla passione di Thomas Diego Armonia ed Enrico Caneva. Artista figurativo italofrancese il primo, ingegnere veneto il secondo, acquistarono il terreno nel 2018, quando Caneva decise di cambiare vita, lasciare Parigi e dedicarsi alla botanica. "Dopo decenni di lavoro come responsabile della sicurezza in grandi impianti industriali - racconta - a 50 anni capii che non ne potevo più di polvere e cemento. Volevo dedicarmi a tempo pieno alla cura e allo studio delle piante". Già a Parigi aveva realizzato un giardino pensile sul tetto di un parcheggio con una collezione di piante da tutto il mondo. In parallelo aveva iniziato gli studi e la scrittura di quelli che sarebbero diventati i suoi libri di botanica. Il terreno su cui realizzare il suo sogno Caneva lo trovò a Sarzana: 12mila metri quadri, in gran parte inghiottiti da rovi e canne. "Mi armai di pazienza - ricorda - e cominciai a ripulire a mano. Poco alla volta, per scoprire cosa nascondevano i roveti e lasciare che ogni imperfezione del terreno rimanesse a testimoniare il suo passato e la sua storia". Nel 2019 una parte dei Giardini iniziò ad accogliere i primi visitatori e ad assumere la forma di oggi. "Ma il giardino non deve essere un microcosmo isolato – chiude – assume senso se diventa un luogo aperto alla comunità".

A. L.