
Sulla Tari è guerra tra Comune e Aeronautica (. foto di repertorio
Una storia infinita, fatta di carte bollate, sentenze e appelli. È quella che va avanti da quasi un decennio tra il Comune di Porto Venere e l’Aeronautica militare, impegnate in una battaglia legale senza precedenti sulla Tari, il tributo legato allo smaltimento dei rifiuti. Nodo del contendere, il campeggio del Pozzale, sull’isola Palmaria, di proprietà della forza armata.
La battaglia sul mancato pagamento della tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che l’amministrazione comunale guidata da Francesca Sturlese – e prima ancora, da quella guidata da Matteo Cozzani – vorrebbe far pagare all’Aeronautica militare, arriva infatti in Cassazione. Dopo che su molteplici controversie si sono già espressi nell’ordine la commissione tributaria locale e poi quella regionale, sarà la Corte a decidere il vincitore della lunga battaglia legale, iniziata nell’estate del 2019, quando il Comune di Porto Venere inviò all’istituto Maddalena di Cadimare un invito a regolarizzare la posizione Tari "per omessa denuncia di inizio occupazione", con annesso avviso di pagamento che il ministero della Difesa non esitò a impugnare.
Le due corti territoriali diedero ragione all’amministrazione comunale, ma una decina di giorni fa ancora il ministero della Difesa ha deciso di proporre appello per ottenere l’annullamento della sentenza con cui la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Liguria, nel dicembre dello scorso anno, aveva rigettato l’appello del medesimo dicastero per la riforma della sentenza emessa nel luglio del 2022 fa dalla Commissione tributaria provinciale della Spezia, confermando integralmente la decisione di primo grado. Il Comune ha deciso di costituirsi in giudizio, affidando all’avvocato Pietro Piciocchi l’assistenza legale.