
Sfilata Palio centenario - Muggiano (Foto Frascatore)
La Spezia, 2 agosto 2025 – C’è chi ha voluto celebrare il centenario della disfida con coreografie ad hoc, e chi invece è andato oltre, immaginando festeggiamenti spaziali per la millesima edizione; chi ha tirato fuori antiche storie sprugoline, e chi ha esaltato la propria bandiera e le proprie origini, e chi ha voluto dare risonanza anche alle difficoltà che incontra tutti i gironi la borgata marinara. Non ha deluso le aspettative la Sfilata delle Borgate del Palio del Golfo.
Leggi il nostro speciale cartaceo qui sotto in pdf.
Sotto gli occhi di migliaia di spezzini, il lungo torpedone colorato partito da piazza Brin, ha esaltato la creatività delle tredici anime del golfo spezzino. Una serata di festa, culmine del lavoro, del genio e della concretezza di migliaia di borgatari, che ci è conclusa come da tradizione in piazza Europa, laddove le borgate detentrici dei Palii hanno riconsegnato nelle mani del sindaco Pierluigi Peracchini i drappi, che saranno custoditi a Palazzo civico fino a domani pomeriggio.

Ad aprire la sfilata, come consueto, la borgata vincitrice dell’ultimo Palio, ovvero il Muggiano, che ha deciso di ricreare la giornata clou del Palio che tutti gli anni porta decine di migliaia di persone in piazza Brin; è stata poi la volta del Fossamastra, detentrice del titolo della sfilata, con “Re Palio“: una storia ambientata in luogo fantastico, pieno di bizzarri e stravaganti abitanti, per celebrare i borgatari stessi, coloro che dietro le quinte, si adoperano affinché la propria borgata vinca e dimostri il suo valore.

Il centenario del Palio è il filo conduttore che muove la sfilata del Canaletto, così come quella del Fezzano, che – come nel cartone animato Inside Out – ha voluto declinare la ricorrenza con le emozioni, come paura, ansia, gioia, euforia, speranza, tristezza e rabbia.

San Terenzo ha omaggiato il Palio con i fiori: prendendo spunto da una celebre canzone locale, che recita “San Terenzo che del golfo è il più bel fiore“, per realizzare un’infiorata itinerante che ha coinvolto tutti i sensi. Lerici invece è andata oltre, immaginando il millesimo anniversario del Palio, un “Palio stellare“ che diventa una gara intergalattica dove luci, stelle e pianeti fanno da sfondo alla prima domenica di agosto, con robot e alieni di altre galassie coinvolti dall’entusiasmo di questo evento.

Emozioni è anche il filo conduttore che ha mosso la sfilata del Marola: l’ansia e la rabbia di chi ogni giorno si affaccia alla finestra e invece di vedere il mare, "osserva un muro con le navi da guerra", la nostalgia per il paese di un tempo, ma anche gioia, allegria, spensieratezza di chi è felice di abitare, nonostante tutto, quel piccolo borgo arroccato su una collinetta.
Le Grazie ha celebrato a modo suo il traguardo dei cento anni: una storia in sette episodi, in cui sono stati rappresenti eventi storici significativi che avvennero nel mondo negli anni in cui la borgata di Ria si rese protagonista al Palio. L’orgoglio per la propria bandiera, la Croce di San Giorgio, ha ispirato la borgata di Porto Venere: un vessillo che significa coraggio, prestigio ma anche identità borgatara.

Non solo lustrini, anche problemi: così il Tellaro, nella propria sfilata, alla parte più scenica collegata al “suo“ polpo, alla chiesa protagonista dei Luoghi del cuore del Fai e al primo campionario della “Moda mare Polpitano“, ha aggiunto una parte più riflessiva, accendendo i riflettori sugli annosi problemi logistici che penalizzano la borgata.

I celebri fuochi d’artificio del Palio sono stati invece protagonisti della sfilata del Cadimare, mentre la Venere Azzurra ha valorizzato l’eredità di Mary Shelley e dei poeti maledetti nel Golfo in un ideale incontro tra l’estetica gotica e la forza semplice e arcaica delle genti del Golfo.

A chiuder la sfilata, la borgata La Spezia Centro, con una coreografia incentrata su “A bestia der Casteo”, una storia tutta spezzina, dei primi del Novencento, ambientata al Castello San Giorgio.