
Un mezzo della polizia penitenziaria
La Spezia, 25 giugno 2025 – Rientra dal permesso premio dopo aver ingerito diversi ovuli di droga, ma in carcere il suo tentativo non è sfuggito agli attenti controlli degli agenti di polizia penitenziaria. E per questo reato, è stato arrestato. È successo della casa circondariale Villa Andreino della Spezia e a darne notizia è il Sappe, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria.
“Una proficua attività info-investigativa, condotta dal personale del reparto di polizia penitenziaria della Spezia – dichiara il segretario regionale Vincenzo Tristaino – , ha indotto a presumere che un detenuto nordafricano che stava rientrando in carcere da permesso premio potesse introdurre sostanza stupefacente da spacciare poi all'interno dell'istituto. Ottenuta dall’autorità giudiziaria l’autorizzazione all’invio al pronto soccorso, i successivi accertamenti strumentali hanno dato esito positivo, confermando quanto sospettato dalla polizia giudiziaria del reparto della Spezia. Il detenuto dopo il ricovero ha espulso dieci ovuli contenente droga del tipo hashish, cocaina e subotex. L’uomo è stato dunque arrestato. Questo risultato è stato ottenuto grazie al monitoraggio dei poliziotti che lavorano all'interno delle sezioni detentive del carcere della Spezia che sono riusciti a contrastare il fenomeno dell'introduzione di sostanza stupefacente da parte di un detenuto che fruiva di un permesso premio”.
“Vogliamo esprimere il nostro compiacimento al personale che ha operato, a riprova della professionalità e attaccamento al dovere delle donne ed uomini della polizia penitenziaria dell’istituto penitenziario spezzino, vero 'carcere di frontiera' per le critiche condizioni operative e strutturali in cui versa”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, rileva che nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, è emerso che “nel corso del 2024, le persone entrate in carcere per reati legati all’art.73 sono state 11.220 (5.811 ingressi nei primi sei mesi e 5.409 nel secondo semestre), corrispondenti al 26% degli ingressi complessivi dalla libertà avvenuti durante l’anno. Le persone tossicodipendenti entrate in carcere sono state complessivamente 16.890 (8.700 nel primo semestre e 8.190 nel secondo), corrispondenti al 39% dei 43.489 ingressi totali. A livello regionale, questo valore risulta inferiore al 20% in Calabria, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento, mentre raggiunge il 50% in Lombardia e Molise, e supera il 65% in Emilia-Romagna e nella provincia di Bolzano. Tra i detenuti stranieri entrati in carcere nel 2024, il 37% risulta tossicodipendente, a fronte del 40% rilevato tra i detenuti italiani, percentuali che risultano sostanzialmente in linea con quelle registrate nell’anno precedente”.
Il leader nazionale del Sappe conclude, ricordando che “la polizia penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.