
Tiziana Vinci aveva 54 anni: è stata uccsa con tre coltellate al fianco
E’ apparso confuso, provato e impreciso nella ricostruzione della tragedia. Dopo l’incontro con i suoi avvocati nella caserma dei carabinieri, Umberto Efeso, l’autotrasportatore di 58 anni che l’altra mattina ha ucciso a coltellate la moglie Tiziana Vinci di 54, si è chiuso nel silenzio e di fronte al sostituto procuratore Claudia Merlino si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Non ricordo nulla, non so come l’ho uccisa, volevo solo parlarle" ha ripetuto ai suoi legali Andrea Buondonno e Nunzio Gallo del foro spezzino. Domani il gip Tiziana Lottini convaliderà l’arresto nell’interrogatorio di garanzia fissato in carcere mentre in tarda mattinata il medico legale Susanna Gamba dell’Università di Pisa eseguirà l’autopsia per stabilire quanti fendenti siano stati sferrati a Tiziana.
L’uomo era un dipendente della società di trasporti diretta da Alessandro Laghezza, proprietario della villa sulla collina spezzina dove la vittima prestava collaborazione. Ma anche il marito saltuariamente veniva chiamato per occuparsi di piccoli interventi di manutenzione nell’abitazione, proprio per la sua disponibilità e capacità.
La tragedia ha lasciato sbigottiti gli stessi colleghi di Efeso. Alcuni dei quali erano al corrente dei problemi esplosi qualche mese fa che avevano portato la donna a denunciarlo ai carabinieri perchè impaurita dai diversi messaggi telefonici minacciosi ricevuti. A giugno il Tribunale aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna (nel frattempo ospite di uno dei figli) e l’allontanamento dall’abitazione. Oltre all’applicazione del braccialetto elettronico. Il dispositivo però da giorni non funzionava e lo stesso Efeso accorgendosi dell’anomalia lo aveva segnalato alle forze dell’ordine, che avevano presentato una segnalazione. Il braccialetto non lanciava il segnale di allarme collegato oltre che con le forze dell’ordine anche alla parte offesa. Così la donna non ha potuto mettersi al sicuro quando il marito è piombato nella villetta e l’ha aggredita all’interno di una stanza adibita a stireria. Di fronte agli occhi di un’altra collaboratrice presente nel salone Efeso si è scagliato sulla moglie e l’ha colpita con almeno 3-4 coltellate ai fianchi. La coppia si era conosciuta in Puglia, zona di origine, ma da diversi anni si era trasferita a Spezia. Dalla loro unione che ha avuto un brusco tracollo soltanto qualche mese fa sono nati sei figli, adesso adulti e alcuni già con figli, che svolgono attività anche all’interno delle forze di polizia.