
Il sostituto procuratore Loris dà inizio all’indagine esplorativa. Chiesto l’ausilio di professionisti. Avviato un modello 45 senza indagati né ipotesi di reato. A dare impulso, un esposto del comitato.
LA SPEZIAUno o più consulenti in grado di svolgere accertamenti tecnico amministrativi per verificare se quanto messo nero su bianco nell’esposto dal comitato possa configurare reato. La Procura della Spezia si muove dopo la segnalazione sottoscritta alcuni mesi fa da ventuno cittadini membri del comitato per l’immediata dismissione del rigassificatore di Panigaglia. L’esposto è infatti approdato sulla scrivania del sostituto procuratore Elisa Loris, che ha aperto un modello 45 senza indagati o ipotesi di reato, con l’obiettivo di verificare se quanto affermato nelle quindici pagine della querela possa costituire un reato. Accertamenti per i quali il sostituto procuratore pare orientato ad affidarsi a consulenti specialisti, ingegneri industriali e ambientali che, attraverso la propria professionalità, possano verificare quanto evidenziato dal comitato popolare che da mesi si batte per lo smantellamento del rigassificatore della baia di Panigaglia.
Nell’esposto – per il quale il comitato si è affidato dall’avvocato Maurizio Sergi – si evidenzia come quello delle Grazia sia "l’unico rigassificatore posizionato a terra (onshore), con fasce di rispetto di poche decine di metri", e che le nuove attività di truck loading e vessel reloading potrebbero comportare "ulteriori rischi, poiché vanno ad implementare la pericolosità dell’impianto". E proprio sulla potenziale pericolosità dell’impianto batte il comitato, sottolineando che "il rigassificatore è funzionante in deroga alla “direttiva Seveso III”, che prevede due piani di emergenza: interno ed esterno; tuttavia, il piano d’emergenza esterno, che nelle intenzioni dei legislatori deve assicurare la sicurezza dei cittadini, è del tutto inadeguato ed espone la popolazione a gravi rischi senza operare alcuna prevenzione. È sufficiente effettuare un raffronto tra le misure di sicurezza predisposte a Livorno e quelle a Panigaglia, per rendersi immediatamente conto come vi sia, nel golfo della Spezia, una totale assenza di salvaguardia". Il comitato nell’esposto chiede alla Procura "di valutare se nelle omissioni denunciate in termini di sicurezza siano ravvisabili estremi di reato, sia nella parte relative al Decreto legislativo 105 (attuazione della direttiva Ue sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose; ndr) sia in relazione a possibili violazioni dell’incolumità pubblica".
Matteo Marcello