
L’arresto eseguito dai Carabinieri
SANTO STEFANO MAGRASi sarebbe scagliato addosso a un operatore del centro di accoglienza brandendo un coltello da cucina, non riuscendo però nell’intento di colpirlo anche grazie alla prontezza di riflessi del volontario e all’intervento di altri ragazzi della struttura. Attimi di terrore venerdì pomeriggio al centro di accoglienza Open Space di Santo Stefano di Magra: protagonista della vicenda, un ragazzo guineano di 25 anni, M.D., regolare sul territorio italiano ma senza fissa dimora, che è stato sottoposto a fermo per tentato omicidio e minaccia. Il giovane è stato condotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida, che si terrà domattina davanti al giudice per le indagini preliminari. Il venticinquenne, che da qualche tempo aveva trovato un piccolo lavoro abbandonando uno dei centri di accoglienza dello Spezzino presso il quale aveva trovato assistenza dal suo arrivo in Italia, gravitava da tempo attorno al centro santostefanese gestito dalla Caritas per via di alcune amicizie tra gli ospiti di quella struttura. Secondo una prima ricostruzione, tutto sarebbe avvenuto in pochi secondi, con una lite per futili motivi che sarebbe travalicata nell’aggressione a uno degli operatori presenti, un cinquantenne residente nello Spezzino, con il 25enne guineano che avrebbe afferrato un coltello da cucina trovato all’interno della struttura, per poi scagliarsi contro l’operatore. Quest’ultimo sarebbe riuscito a evitare i fendenti – ferendosi tuttavia a un polso –, con gli operatori e alcuni degli altri ragazzi presenti in quel momento nella struttura che sono intervenuti, fermando provvidenzialmente il 25enne e allertando il 112. Sul posto in pochi minuti si sono portate due pattuglie dei carabinieri della caserma di Santo Stefano Magra e della compagnia di Sarzana, che hanno identificato e preso in consegna il 25enne guineano e, su disposizione della Procura della Spezia, lo hanno condotto nel penitenziario di Villa Andreino in attesa dell’udienza di convalida del fermo, dove il giovane sarà assistito d’ufficio dall’avvocato Livia Cristina Mornelli.Il cinquantenne operatore della struttura gestita dalla Caritas, visibilmente scosso dall’accaduto, è stato condotto al pronto soccorso dell’ospedale San Bartolomeo, struttura dalla quale è stato successivamente dimesso con una prognosi di sette giorni. Sulla vicenda che ha interessato strutture e personale della Caritas diocesana, è intervenuto il direttore, don Luca Palei, che nel sottolineare come il ragazzo protagonista dell’aggressione non fosse tra quelli assistiti dall’ente, esprime la propria solidarietà all’operatore aggredito. "Un fatto grave, ingiustificabile, che ha scosso il nostro operato – dice –. Mi auguro che il ragazzo fermato dalle forze dell’ordine possa comunque trovare il proprio equilibro e serenità".Matteo Marcello