REDAZIONE FIRENZE

Accoltellato in centro. Minorenne arrestato per tentato omicidio

Un 17enne ospite del centro di accoglienza ’L’orologio’ è finito in manette. Fa parte di una baby gang. Ora si trova nel carcere minorile di via Orti Oricellari .

di Pietro Mecarozzi

Una furia cieca di pochi minuti: calci, pugni e quattro fendenti sferrati per uccidere. Da una parte la baby gang di giovani che da tempo semina il terrore nel centro storico, dall’altra due cugini usciti da una serata in discoteca. È accaduto nella notte tra il 29 e il 30 marzo nella centralissima via Verdi, di fronte a un negozio ritrovo dei ragazzi e spesso teatro di risse. Le due vittime stavano rincasando, dopo essere usciti da una locale notturno, quando il gruppetto di quattro, tutti giovanissimi, li ha prima offesi e poi attaccati con calci e pugni. Uno dei due è stata anche colpito con quattro pugnalate: una al costato, una all’anca destra, una al gluteo e una nella parte lombare. Sul posto i mezzi del 118 e i carabinieri. Gli aggressori, però, si diedero subito alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

A distanza di circa tre mesi, nella mattinata di sabato scorso, i carabinieri – dopo una serrata indagine coordinata dal pm della procura dei minori di Firenze, Filippo Focardi – hanno eseguiti l’arresto di un 17 enne, ospite del centro di accoglienza per minori ’L’orologio’, in viale Corsica. È accusato di tentato omicidio e lesioni aggravate. Secondo quanto ricostruito, sarebbe stato lui infatti ad affondare la lama contro il coetaneo. A incastrarlo, si legge nell’ordinanza firmata dal gip Rosario Lupo, oltre alle testimonianza dei due cugini, anche i filmati delle videocamere di sorveglianza di via Verdi, che hanno ripreso l’intera aggressione.

I militari hanno poi incrociato i frame dei video e il racconto delle vittime e hanno subito capito di trovarsi di fronte alla baby gang nota per la sfilza di reati commessi proprio nel centro della città, e per stazionare proprio di fronte al negozio dove si è consumata l’aggressione.

Cosa ha fatto da detonatore? Difficile da dire. Ai due sarebbero da prima state rivolte offese alle madri, per poi passare a minacce e infine alla violenza fisica. "Ero a terra e vedevo solo dei piedi colpirmi in tutte le parti del corpo", racconterà uno dei ragazzi. Stessa sorte è toccata anche al cugino, intervenuto per placare gli animi. Tra gli aggressori, racconta le vittime, c’era anche un ragazzino di 13 anni, che ha preso parte alla risse a suon di botte. Le quattro coltellate, fortunatamente, non hanno invece intaccato organi e la vittima non è mai stata in pericolo di vita. E dopo essere stato trasportato al Santa Maria Nuova, è stato dimesso il giorno dopo.

Secondo il giudice Lupo, per il 17enne – assistito dall’avvocato Andrea Palazzeschi – sussistono gravi indizi di colpevolezza, oltre al pericolo di fuga, in quanto la sua permanenza ’saltuaria’ al Cas poteva permettergli di rendersi irreperibile se a conoscenza delle prove e delle possibili conseguenze a suo carico. Il ragazzo adesso si trova all’Ipm (Istituto penale per i minorenni) di via Orti Oricellari.

Quello dell’Orologio è un contesto che già in passato ha destato preoccupazioni. Lo scorso 18 gennaio, all’interno del perimetro del centro, ci fu un’aggressione e un ragazzo venne accoltellato al cuore. I carabinieri, l’11 febbraio scorso arrestarono un tunisino di 18 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione, secondo quanto ricostruito, anche in quel caso avvenne al culmine di una lite “per futili motivi” tra i due.

Nel maggio del 2024, sempre in viale Corsica, un’educatrice venne stata ferita durante una rissa tra gli ospiti. In quell’occasione vennero ritrovati anche anche due coltelli e uno spaccavetro. A settembre, invece, in una struttura di Campo di Marte, scoppiò il panico dopo l’utilizzo di uno spray al peperoncino. A inizio aprile, invece, deflagrò una protesta all’interno della struttura per minori di Novoli, con un incendio di un materasso.