REDAZIONE LA SPEZIA

Fascia di rispetto al palo. Pisano lavora al dossier: "Da sbloccare in fretta"

Primi interventi in programma già a settembre sul lungomare di Fossamastra. Indispensabile procedere alla ricollocazione di alcune attività nelle aree Enel. Difficile ipotizzare tempi certi per il Canaletto per i ritardi nell’attuazione del Prp . .

Uno dei platani sacrificati lungo viale San Bartolomeo

Uno dei platani sacrificati lungo viale San Bartolomeo

Un complicato gioco a incastri. per poter dare attuazione a un progetto avviato otto anni fa e bloccato dalla ritardata attuazione del piano regolatore portuale. Tra i dossier che sono finiti di recente sulla scrivania del commissario (e prossimo presidente) dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale, Bruno Pisano, c’è anche quello relativo alla fascia di rispetto e alla barriera fonoassorbente che separa i quartieri portuali dallo scalo. Un progetto partito nel 2017, ma che ancora oggi risulta solo parzialmente attuato: se al Canaletto la barriera installata a ridosso del filare di platani è da intendersi temporanea, a Fossamastra non esiste proprio.

"Dopo l’articolo uscito domenica sul vostro quotidiano – rivela Pisano – ho avuto modo di fare una passeggiata lungo viale San Bartolomeo per vedere lo stato dell’arte e cosa era stato fatto, ma il tema è già da settimane sulla scrivania e ho intenzione di fare in modo che la questione si sblocchi al più presto". I tempi? Difficile ipotizzarli. Di certo, però, i primi ‘movimenti’ potrebbero arrivare già dal prossimo autunno, nell’area di Fossamastra, laddove il percorso per la realizzazione della fascia di rispetto – oggetto anche di una consultazione che ha visto protagonisti gli abitanti del quartiere, con tanto di progetto che prevedeva lo spostamento della viabilità verso mare e la creazione di un’area verde – è lungi dall’essere attuata. "Abbiamo intenzione di sfruttare le aree lasciate libere da Enel per riallocare diversi operatori delle marine di Fossamastra e i mitilicoltori – dice Pisano –. Per realizzare le opere in quel punto è necessario dare avvio a una serie di spostamenti e lavori che sto personalmente cercando di sbloccare. Questi trasferimenti consentiranno di avere poi le condizioni per avviare i lavori. Non è semplice, è un domino, un’attività complessa. Realizzare ora la fascia di rispetto, in questa situazione, sarebbe inutile, un qualcosa che andrebbe poi rifatto. La realizzazione della fascia di rispetto sarà un’opera importante per la sistemazione del quartiere, che sarà definita anche dalla ricostruzione del ponte".

Decisamente più complicato il discorso al Canaletto, dove la barriera già c’è ma attende da anni di essere spostata. Anche in questo caso, a fare da ago della bilancia – o meglio, da lancetta dell’orologio che scandisce il tempo di un progetto che nel 2027 taglierà il traguardo del decennale – è la realizzazione del Prp. In questo caso, l’ampliamento di Lsct con la realizzazione del nuovo terminal Ravano, che permetterà lo spostamento del fascio di binari situato a ridosso del perimetro dell’area portuale, e di conseguenza garantirà lo spostamento verso il mare della barriera fonoassorbente, garantendo finalmente agli abitanti del Canaletto una maggiore... distanza dal porto. "L’accordo sui dragaggi firmato in questi giorni, assieme ai lavori che saranno avviati da Lsct, sbloccherà la situazione anche al Canaletto – dice Pisano –. Stiamo aspettando la sentenza, (quella del Tar, relativa all’appalto dei lavori aggiudicati da La Spezia Container Terminal; ndr), contiamo che sia pubblicata a breve. In contemporanea ai dragaggi partiranno anche i lavori di Lsct: anche per il terminalista è importante realizzare i propri lavori nel più breve tempo possibile. Tutto questo intervento porterà allo spostamento dei binari e al conseguente arretramento della barriera fonoassorbente".

Matteo Marcello