"Turista, scusaci per i nostri politici". Cinque Terre, volantini ai visitatori. Nel mirino le tariffe dei treni

Iniziativa dell’associazione dei commercianti di Riomaggiore e Manarola contro l’aumento dei ticket. Nel manifesto anche un Qr code per scrivere un’email al governatore regionale

I turisti affollano il borgo di Manarola. I commercianti sono contrari alle nuove tariffe del treno (foto d’archivio)

I turisti affollano il borgo di Manarola. I commercianti sono contrari alle nuove tariffe del treno (foto d’archivio)

Cinque Terre (La Spezia), 28 marzo 2024 – “Caro turista , scusa ma noi con gli aumenti dei biglietti del treno non c’entriamo“. Suona più o meno così, la lettera che nel ponte di Pasqua sarà affissa nelle attività commerciali di Riomaggiore e Manarola. L’iniziativa è realizzata dall’associazione dei commercianti dei bue borghi marinari, guidata da Giovanni Paganini: nei giorni in cui i biglietti tocheranno prezzi mai raggiunti prima – domani il biglietto per la singola tratta costerà 8 euro (fascia gialla), mentre per l’intero ponte pasquale, in fascia rossa, costerà 10 euro – ecco l’ennesima protesta di un territorio che ha mal digerito l’imposizione di Regione Liguria.

E nel mirino dell’associazione finisce proprio la politica: nella lettera in cui si ribadisce che il territorio "ha combattuto in tutti i modi", viene spiegato che "la giunta di Regione Liguria, con la maggioranza politica composta da Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Italia e Cambiamo, non ci ha ascoltato, e questa è una ferita profonda". Non solo denuncia. Nel volantino che sarà affisso agli ingressi di bar, ristoranti e attività commerciali, troverà posto anche un Qrcode che, una volta inquadrato, indirizzerà all’email del governatore regionale. "Ti preghiamo di scrivergli e fargli sapere cosa ne pensi di questi aumenti. Noi commercianti non possiamo fare altro che ringraziarti e chiederti scusa per i nostri politici" si legge nel piccolo manifesto, stampato non solo in italiano, ma anche in lingua inglese.

"Questa imposizione non potrà che avere effetti negativi sul territorio – tiene a precisare il presidente dell’associazione, Giovanni Paganini –. Nessuno ha contattato noi e tantomeno ha preso in considerazione l’opinione del territorio. Quando i turisti si accorgeranno degli aumenti, non ci sarà il presidente Toti o l’assessore al turismo a ricevere le proteste. Ci saremo noi, che fin dall’inizio siamo stati contrari a queste decisioni, che portano una famiglia a spendere sessanta euro per fare andata e ritorno su un tracciato di quattrocento metri. Hanno mascherato questi aumenti per fermare l’overtourism, peccato però che non serva a nulla. I nostri borghi sono sovraffollati, e aumentare le tariffe dei biglietti non servira a nulla".

"Siamo certi che i turisti stranieri, all’oscuro di questi aumenti, una volta arrivati rimarranno delusi. E un turista deluso non solo non si recupererà mai, ma con le sue recensioni spngerà altri visitatori a non venire. E a quel punto si genererà un effetto a cascata, e quello si che sarà un problema" rilancia Paganini, sicuro che questo provvedimento "servirà solo per fare cassa. Al territorio non rimarrà nulla di queste entrate, se non le difficoltà di provvedere a un territorio fragile, che avrebbe bisogno di investimenti e non di tartassare chi viene a visitarlo. Le scuse ai turisti sono dovute, sono i nostri datori di lavoro".