MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

“Cani trattati senza alcun rispetto”, le associazioni vanno in Procura

Dopo i controlli dei volontari è stata presentata una denuncia contro un allevatore della Val di Magra

Dopo i controlli dei volontari è stata presentata una denuncia contro un allevatore della Val di Magra (foto d'archivio)

Dopo i controlli dei volontari è stata presentata una denuncia contro un allevatore della Val di Magra (foto d'archivio)

La Spezia, 25 giugno 2025 – Due associazioni da tempo impegnate nella tutela degli animali e nella promozione di iniziative in loro difesa hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Spezia nei confronti di un addestratore e allevatore della Val di Magra. Un ultimo tentativo per sperare di risolvere una situazione, secondo le prove assunte e presentate al sostituto procuratore, che sarebbe diventato ulteriormente grave proprio negli ultimi tempi. Secondo i controlli effettuati dai volontari contattati da residenti e camminatori diversi cani, alcuni di grossa taglia, sarebbero infatti tenuti in condizioni di grande disagio igienico-sanitario, senza cibo e poca acqua. Sistemati per altro in strutture piccole e gabbie come quelle che vengono utilizzate per i piccoli spostamenti, comunque non certamente adeguate a garantire la salute dell’animale.

Le associazioni che stanno portando avanti la battaglia di difesa dei cani sono quella degli “Amici del cane“ di Genova e “Ada Liguria“ sezione della Spezia che si sono appoggiate all’avvocato Marco Evangelista e hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica spezzina. Prima dell’ultimo passaggio erano stati interessati della vicenda anche altri enti e amministrazioni comunali direttamente competenti.

In un primo momento infatti l’attività dell’addestratore era svolta in un territorio quindi dopo una serie di controlli l’allevatore ha deciso di cambiare aria trasferendosi in un’altra zona, sempre della Val di Magra e comunque non certo distante. Una zona lungo il fiume dove ancora oggi continua a ospitare cani, ma non randagi. Le strutture adibite al ricove non risponderebbero, sempre secondo le associazioni, ai criteri previsti dalla legge che proprio da quest’anno ha inasprito le pene nei confronti del maltrattamento agli animali. Sono infatti ritenuti “esseri senzienti“ quindi l’autore di condotte violente risponderà del reato “contro l’animale“ e non più, come accadeva in passato, di reato contro la morale e contro il sentimento. Le associazioni animaliste erano state messe in allerta della situazione da alcuni residenti, insospettiti dal continuo abbaiare. Un latrato di sofferenza quasi a voler segnalare una situazione di pericolo.

Sono così iniziati i controlli sempre più attenti i che hanno accertato la situazione di degrado ambientale e strutturale. Molto simile a quella già denunciata nel precedente territorio occupato dall’allevatore e poi in tutta fretta abbandonato.

Dopo una serie di accurate verifiche però l’allevatore si è trasferito altrove la la situazione, a quanto è emerso dalla denuncia, non sembrerebbe essere per nulla migliorata. Anzi. Secondo le testimonianze che alcuni volontari avrebbero nuovamente sarebbero emerse circostanzi ancor più gravi parlando anche di decessi tra i cani ospiti della struttura. Della delicata vicenda si sta comunque occupando adesso la Procura della Repubblica spezzina che ha ricevuto dalle due associazioni molto attive nell’attenzione alla cura degli animali un dettagliato report fotografico e di video realizzati nella zona di campagna scelta dall’uomo per l’attività.