CHIARA TENCA
Cronaca

Biassa, sos per la chiesa: frammenti di ardesia volano giù dalla torre. “Un simbolo che soffre”

I paesani in pista per avere interventi urgenti, contattata una ditta di edilizia. “Siamo disponibili a un colletta, ma cerchiamo anche sponsor esterni”

La piazzetta di Biassa dove si affaccia la chiesa di San Martino

La piazzetta di Biassa dove si affaccia la chiesa di San Martino

La Spezia, 30 luglio 2025 – C’erano già riusciti l’anno scorso con le campane, con una mobilitazione collettiva che le ha restituite con il loro suono alla comunità, ma ora serve una nuova impresa. A Biassa, frazione della città della Spezia, i paesani sono con il fiato sospeso per le sorti del campanile della chiesa di San Martino. In tempi recenti, infatti, sono caduti due pezzetti di arenaria del coppo che unisce i tegoli, precipitati proprio nel piazzale sottostante in cui d’abitudine giocano i bambini e che costituisce un punto di passaggio e di ritrovo fra i più importanti del paese.

«Servono interventi urgenti – spiegano i parrocchiani –: sappiamo che don Gianni Sarti, il parroco, ha già parlato con l’economo e che la curia si è data da fare per contattare una ditta di edilizia acrobatica per un sopralluogo. Il nostro campanile è un simbolo che sta soffrendo: quando sono stati lavori sul tetto della chiesa negli anni scorsi, hanno rimosso le canaline di scolo e quando piove, l’acqua non defluisce e lo danneggia. Non possiamo attendere, sia per l’importanza della chiesa per la comunità, sia perché la piazza antistante è il cuore di Biassa: i più piccoli vengono qui ogni giorno per passare momenti di svago e non hanno altri posti in cui andare e ci ritroviamo anche noi paesani di età adulta. Non è un posto come un altro, non è un simbolo come un altro». Gli abitanti si sono già autotassati per recuperare le campane, stanziando diverse migliaia di euro. Ora sono pronti a ripetersi, ma auspicano l’intervento di un esterno. «Sappiamo di dover affrontare nuove spese e faremo certamente ripartire una colletta, ma cerchiamo anche sponsor, fondazioni e associazioni che ci sostengano. San Martino, lo ricordiamo, è monumento nazionale e vogliamo riportarlo al suo splendore, come l’oratorio, che era bellissimo e impreziosito da affreschi di pregio, purtroppo ormai quasi persi del tutto perché i muri sono caduti. Vorremmo mettere in evidenza i benefattori della chiesa, posizionando delle targhe a memoria della loro generosità».

Con un grosso punto di domanda. «Speriamo che inizino il prima possibile: il paese cercherà di fare quello che riesce, come sempre accaduto e senza tirarsi indietro. Ciò che ci fa temere, però, è che si attenda di avere i fondi necessari prima di intervenire. Questo non sarebbe ammissibile per la nostra comunità: auspichiamo, quindi, che la curia intervenga e faccia già partire i lavori, in modo da non andar troppo avanti. Noi ci siamo già tassati, serve che loro facciano la propria parte».