Via libera dal Parco nazionale delle Cinque terre al disciplinare integrativo al regolamento dell’Area marina protetta per il 2025, e alla manifestazione di interesse finalizzata a individuare le imprese che svolgeranno attività di noleggio e locazione di unità da diporto all’interno dell’area tutelata. Dopo il terremoto delle scorse settimane, che il Tar che ha impallinato buona parte del disciplinare 2024 – cancellando la parte in cui il Parco aveva subordinato il rilascio delle autorizzazioni alla sottoscrizione di un protocollo tecnico che obbligava le aziende a modificare l’alimentazione delle proprie barche, da endotermica a elettrica – il Parco ha rilanciato e, ottenuta l’approvazione di un disciplinare transitorio da parte del ministero dell’Ambiente – adottato nell’ultima seduta dal Consiglio direttivo – ha pubblicato l’avviso rivolto alle aziende, che ora dovranno manifestare l’interesse a svolgere, nel territorio di competenza dell’Amp, le attività di noleggio e locazione delle unità da diporto. Gli interessati potranno presentare l’istanza utilizzando il modulo pubblicato sul portale dell’ente entro le 12 del prossimo 3 giugno. Secondo quanto stabilito dal disciplinare integrativo, il numero massimo di autorizzazioni rilasciabili per le singole unità da diporto adibite a noleggio e locazione è di 130, non cedibili a terzi. Qualora il numero delle unità da diporto interessate al rilascio dell’autorizzazione superi il numero dei titoli assentibili, l’ente di Manarola procederà all’indizione di apposita procedura a evidenza pubblica al fine di selezionare gli operatori economici ai quali rilasciare l’autorizzazione.
Qualora venisse effettuata la gara pubblica, il Parco ha già stabilito che prioritariamente, e fino al 75% dei permessi, saranno rilasciati alle imprese aventi sede legale nei comuni ricadenti all’interno dell’Amp, indipendentemente dalle dotazioni di ecocompatibilità delle unità da diporto, secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda; poi alle imprese proprietarie di unità in linea con almeno uno dei requisiti di eco-compatibilità, secondo l’ordine cronologico di presentazione dell’istanza; e infine alle restanti imprese proprietarie di unità non in linea con i requisiti di eco-compatibilità previsti dal disciplinare.
Matteo Marcello