
E’ arrivata al traguardo la collaborazione tra Comune di Ameglia e Parco di Montemarcello. Il punto di osservazione della natura a Monte Murlo venne inaugurato per la prima volta nel 1999.
Dopo aver restituito una nuova vita della batteria militare “Chiodo“ alle porte del paese di Montemarcello un altro tesoro inghiottito da quella natura che avrebbe dovuto, al contrario, essere valorizzata e divulgata ha ripreso vigore. Dopo anni di abbandono tra scorribande di cinghiali e atti vandalici è stato riqualificato l’Orto Botanico di Montemarcello. Dopo un lungo intervento di ristrutturazione della struttura ma soprattutto di scambio di idee e confronto tra il Comune di Ameglia che ha fortemente voluto il rilancio del polmone verde e il Parco di Montemarcello Magra Vara ieri è stato inaugurato per la seconda volta. Dopo quella avvenuta nell’ormai lontanissimo 1999. E’ stato un investimento importante di riqualificazione edilizia della struttura di accoglienza all’interno dello spazio verde quello messo a punto dal Comune di Ameglia con circa 60 mila euro. Ma adesso l’immobile all’interno del Caprione, sul confine con il territorio di Lerici, sarà decisamente accogliente e curato.
La convenzione è stata firmata tra l’ente Parco che contribuirà con un importante sostegno economico nei prossimi tre anni e l’amministrazione comunale. Idee e forze unite per garantire la gestione del sito e promuovere attività educative e scientifiche. L’Orto Botanico per anni gestito dalle guide della cooperativa legata al Parco di Montemarcello Magra Vara si estende sulla vetta di Monte Murlo a 365 metri sul livello del mare. E’ stato inaugurato a giugno 1999 mettendo in luce le peculiarità del posto, in particolare la ricchezza di varietà floristiche ma dal 2017 è in totale abbandono. Da quando cioè si è interrotto il rapporto al tempo non certamente solido tra il Comune di Ameglia e il Parco che non ottenne il rinnovo della convenzione che stabiliva all’ente di via Paci a Sarzana la gestione tecnica e scientifica. Dopo la passeggiata tra lecci, ruta, timo, corbezzolo e altre specie floreali presenti sul promontorio il sindaco Umberto Galazzo, l’assessore all’ambiente Nicolas Cervia, Eleonora Landini presidente del Parco di Montemarcello Magra Vara, Leonardo Paoletti sindaco di Lerici e le rappresentanti del Cea il centro di educazione ambientale hanno dato il via alla nuova vita della zona. "Sono molto soddisfatto – ha spiegato il sindaco Umberto Galazzo – di questo risultato che per noi rappresenta il recupero di n bene abbandonato da anni che ha un grande valore per il presidio naturalistico del territorio. Significa inoltre riavviare il rapporto di collaborazione fattiva con il Parco interrotto nel passato".
Intanto per riqualificarla con spazi puliti, curati, una struttura accogliente per i visitatori e turisti. Nel 1999 rappresentava una novità. Alla vegetazione presente, gariga, macchia, pineta, bosco caducifoglie fu poi aggiunta una microsezione con piante da frutto e da orto tipiche del luogo: dal fico binello alla mela rotella, alla zucchina di Sarzana. Dopo tanto abbandono, la presenza sempre più invadente e la crescita di piante infestanti ha decisamente complicato tutto quel gran lavoro di ricerca e archiviazione che ha subìto grosse ripercussioni. ma adesso, come per la Batteria Chiodo, il nuovo corso è partito.
Massimo Merluzzi