MATTEO MARCELLO
Cronaca

Amp, boom di licenze. La Comunità marinara: "Aggredito il nostro mare"

Le 164 autorizzazioni del Parco sotto la lente del comitato delle Cinque Terre. Nel mirino Cna e Confartigianato: "Ora diventano paladine dell’ambiente".

Personale dell’Area Marina protetta delle Cinque Terre impegnato nelle attività di controllo e tutela (. foto d’archivio

Personale dell’Area Marina protetta delle Cinque Terre impegnato nelle attività di controllo e tutela (. foto d’archivio

Uno "sfruttamento ambientale del mare", "spietatamente aggredito da interessi economici di ogni sorta". Così la Comunità marinara delle Cinque Terre definisce il boom di autorizzazioni rilasciate dal Parco nazionale per l’attività di noleggio e locazione all’interno dell’Area marina protetta. Nei giorni scorsi proprio La Nazione aveva pubblicato l’esito della procedura avviata dall’ente di Manarola, che aveva portato all’autorizzazione di 164 natanti, di cui 34 in deroga. L’associazione marinara tuttavia mette nel mirino anche Cna e Confartigianato. "Il Parco ha in pratica accontentato chiunque, mettendo il timbro a 164 delle 170 domande ricevute, avallando un percorso di sfruttamento ambientale del mare davanti ai cinque paesi – dicono –. Prontamente Confartigianato e Cna, da paladini delle libertà di impresa a qualunque costo, diventano eroici proponenti della tutela ambientale e di nuove severe regolamentazioni da intraprendere. Presi dal trionfo ottenuto con l’ultima fresca graduatoria alzano il tiro, pretendono di diventare in qualche modo decisori territoriali, invitando il Parco a riservare un posto anche per loro, di rappresentanza all’interno degli organi istituzionali del Parco: consigliamo a codeste associazioni di leggere la legge quadro sulle Aree protette, che non prevede giustamente la partecipazione a organi direttivi di associazioni di categoria".

Per la Comunità marinara "Abbiamo visto in molte sentenze il Tar Liguria, in tempi di mutamenti climatici e in una area marina protetta, sottomettere la tutela ambientale alle richieste di reddito di non poche imprese, complici gli errori nella stesura di regolamenti e disciplinari delle precedenti gestioni del Parco, ma ora le due associazioni richiedono di consolidare il risultato con l’ingresso negli organi del Parco. Ci chiediamo cosa ne pensa l’ex ministero dell’Ambiente di quelle 164 autorizzazioni. Ribadiamo la nostra fiducia nell’attuale presidenza del Parco, e chiediamo ai tre sindaci di farsi parte attiva in queste vicende; vedremo che fine farà il nostro mare ora spietatamente aggredito da interessi economici di ogni sorta. Noi la nostra proposta l’abbiamo fatta da anni: riservare l’opportunità di noleggio di natanti ai soli (circa 65) operatori residenti anagraficamente da almeno 10 anni in uno dei tre comuni; la residenza “fiscale” è ben altra roba".

Matteo Marcello