NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Verso il palio di Castel del Piano: "C’è entusiasmo, il Poggio è carico"

Il capitano Stefano Bernardini fa il punto sulla sua Contrada in vista della sfida in programma lunedì "Abbiamo tanta voglia di tornare a vincere, il popolo ci crede. Il fantino? Sì, puntiamo sempre su Siri".

Stefano Bernardini è capitano del Poggio da dieci anni e può vantare tre vittorie nel Palio di Castel del Piano: la sua esperienza è importante

Stefano Bernardini è capitano del Poggio da dieci anni e può vantare tre vittorie nel Palio di Castel del Piano: la sua esperienza è importante

A pochi giorni dal Palio di Castel del Piano, in programma lunedì, abbiamo scambiato due parole con Stefano Bernardini, capitano del Poggio da dieci anni, uomo di palio che può vantare tre vittorie, due da capitano e una da mangino. Uno che di corse ne ha viste, e sa come si costruisce una corsa da protagonisti. Un capitano esperto, un Poggio carico, un Palio che promette spettacolo. Castel del Piano si prepara alla corsa, e il verde-oro del Poggio non vuole fare da comparsa.

Capitano, come ha vissuto questo ultimo anno il Poggio?

"Bene, molto bene. In contrada si respira un bel clima, c’è entusiasmo e tanta voglia di tornare a vincere. È un po’ che ci manca la corsa ’buona’, e il popolo lo sente. I contradaioli ci sono, partecipano, spingono. Questo per un capitano è la base di tutto".

Ci sono circa 30 cavalli iscritti, un numero che non si era mai visto. Bene o male?

"Bene, benissimo. Anzi, è un record storico per Castel del Piano. Avere così tanti cavalli, ammesso che superino le visite, vuol dire che si faranno parecchie batterie, anche una decina. Questo dà la possibilità di vedere bene chi può davvero fare la corsa. I quattro che andranno all’assegnazione, se si lavora bene, possono essere tutti sullo stesso livello".

Si riparte da Antonio Siri, ’Amsicora’?

"Sì, con Amsicora c’è un rapporto solido. Certo, il Palio di Asti che si corre appena prima è una variabile che pesa, ma ci siamo parlati e le cose sono chiare. Vedremo che succede, ma con lui il dialogo non manca mai".

Un numero di cavalli così alto è anche frutto di una scelta importante dell’amministrazione, giusto?

"Assolutamente. Bisogna dare merito all’Amministrazione comunale, che l’anno scorso si è presa il rischio di comprare la terra nuova per la pista, senza sapere quali risultati sarebbero arrivati. È andata bene, anzi benissimo. La piazza regge, e oggi abbiamo il numero più alto di cavalli che io ricordi. Un bel segnale per tutto il Palio, non solo per la corsa ma anche per il valore storico che porta con sé".

Da ex fantino, come vede il panorama di oggi?

"Ci sono giovani interessanti ma devono fare la gavetta, come si è sempre fatto. Quello che mi colpisce, rispetto a qualche anno fa, è che oggi sono molto più preparati fisicamente. È un aspetto che può fare la differenza. Serve tempo, ma si può arrivare a livelli importanti".

Nicola Ciuffoletti