NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

“La vendemmia 2025 sarà ottima”. Qualità altissima per la Maremma

Le previsioni del Consorzio: “Segnali positivi dal mercato, ma preoccupano i dazi degli Usa”

In Maremma quest’anno si prospetta un’ottima vendemmia

In Maremma quest’anno si prospetta un’ottima vendemmia

Maremma, 12 agosto 2025 – In Maremma la stagione della vendemmia 2025 si apre sotto i migliori auspici. Grazie a un andamento climatico regolare, senza stress termici o idrici, e al favorevole scarto termico degli ultimi giorni, le uve stanno maturando in modo ideale. Promettente si presenta la produzione dei Vermentini. Lo stato sanitario delle uve è considerato ottimo su tutto il territorio e anche dal punto di vista quantitativo si prevede una produzione abbondante, eccezion fatta per alcune varietà più sensibili alla peronospora, colpite durante il piovoso mese di maggio.

La vendemmia è pronta a iniziare con la raccolta delle varietà precoci come Chardonnay, Viognier e Merlot, oltre a uve destinate alle basi spumante e ai rosati. Il buon andamento della vendemmia si inserisce in un contesto economico positivo per la Doc Maremma Toscana, che continua a registrare dati in crescita su più fronti. Secondo gli ultimi dati Avito, nei primi sette mesi del 2025 l’imbottigliato della Doc è aumentato del 4%, in controtendenza rispetto al dato regionale, che nello stesso periodo segna un calo del 3%. Un segnale incoraggiante per un’area che sta guadagnando sempre più riconoscibilità e fiducia nei mercati. Nata nel 2014 da appena 9 produttori, la Doc Maremma Toscana ha compiuto un vero e proprio salto dimensionale: oggi il Consorzio di Tutela conta 473 soci, tra cui 341 viticoltori, 131 aziende verticali e 1 imbottigliatore, su circa 950 produttori attivi nel territorio.

Gli ettari rivendicati alla Doc nell’ultima vendemmia 2024 sono 2.565, in crescita di 218 rispetto all’anno precedente, a fronte di un potenziale viticolo complessivo (intera provincia di Grosseto) di 9.400 ettari. La produzione di uva è cresciuta del 31,8% rispetto al 2023, passando da 140.115 quintali a 184.651 quintali, mentre l’imbottigliato ha toccato quota 55.923 ettolitri nel 2024, con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Le bottiglie prodotte annualmente superano oggi i 7,5 milioni.

Il mercato resta fortemente radicato in Italia, che assorbe il 65% delle vendite, mentre l’export copre il restante 35%, con una presenza consolidata in Usa, Svizzera, Germania, Canada, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. I volumi risultano stabili, ma cresce il valore medio, in aumento del 3%. L’attenzione all’ambiente è un tratto distintivo della denominazione: oltre il 44% dei vigneti sono condotti in biologico o in conversione, pari a circa 4.200 ettari. Non mancano tuttavia le preoccupazioni, soprattutto legate alla delicata situazione internazionale. Il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei, ha lanciato un appello sul fronte dei dazi Usa, ancora in fase di negoziazione: «Se davvero i dazi dovessero restare al 15%, sarebbe un grave problema per il nostro comparto e rappresenterebbe un fallimento totale dei negoziati politici. È fondamentale che questa situazione si risolva al più presto: il mercato ha bisogno di stabilità per poter programmare e crescere».

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