ANDREA SETTEFONTI
Cronaca

L’estate vecchio stile aiuta le viti: "Vino abbondante e di qualità". Preoccupano vendite in calo e dazi

I produttori del Chianti per ora sono soddisfatti del lavoro nei campi in attesa della vendemmia. La raccolta delle varietà più preoci inizierà a metà mese, per il sangiovese si partirà da settembre. .

Produttore controlla le viti nella sua tenuta (foto d’archivio)

Produttore controlla le viti nella sua tenuta (foto d’archivio)

Sangiovese, nel complesso, con una produzione 2025 nella media degli ultimi 10 anni ma inferiore al 2024. In leggero calo anche la stima per gli altri vitigni. La vendemmia inizierà a metà agosto con le varietà più precoci e dai primi giorni di settembre con il Sangiovese, a partire dalla costa per terminare a inizio ottobre nelle aree più interne. Sono le previsioni per la prossima vendemmia in Toscana dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Stime e previsioni confermate anche dai produttori.

Da sempre nel mondo del vino, oggi presidente del Consorzio Vino Toscana, Cesare Cecchi sostiene che "al momento ci sono ottime aspettative per la vendemmia 2025. Buona quantità, uve sane che si stanno evolvendo nel migliore dei modi. L’andamento meteorologico di queste ultime settimane è stato molto buono e l’auspicio è che continui questo equilibrio per arrivare alle giuste evoluzioni e maturazioni delle uve".

Serena Gusmeri dell’azienda di Panzano in Chianti Vecchie Terre di Montefili conferma che "la fioritura e l’allegagione non hanno accusato stress e l’uva in pianta è più che soddisfacente sia per quantità che qualità. Al momento sembra ci possa essere un anticipo di circa una settimana nel Chianti Classico, ma è pur vero che siamo sotto il cielo e nulla è certo. In merito ai mercati e ai consumi stiamo vivendo un contesto di forte prudenza". Nicola Guidi, di Tenimenti Guidi a San Donato in Poggio, spiega che "la vendemmia sembra avviarsi su un binario positivo. I problemi sono altri. A iniziare dalle vendite che sono diminuite con un conseguente aumento delle giacenze in cantina. Questo ha comportato una diminuzione del prezzo dello sfuso e difficoltà per i produttori che fanno fatica a vendere. I vini base non sono usciti di cantina". Se l’annata si preannuncia positiva anche per le quantità, "le giacenze sono un problema e allora i Consorzi invitano a abbassare le rese anche del 10% per diminuire la produzione e quindi normalizzare i prezzi". A questo "si aggiunge l’incertezza dei dazi e la svalutazione del dollaro".

Mario Piccini di Piccini 1882, parla di "stagione regolare, senza grandi picchi di infezioni. Le piogge sono state giuste e non si è avuta siccità. Certo però, con questo clima, adesso l’incognita sono le grandinate". Anche per Cristian Pepi dell’azienda Talosa di Montepulciano "ad oggi la stagione è stata eccellente, le piogge della primavera hanno fatto spazio al caldo di giugno un’altra ondata di fresco intervallata da piccole piogge: la prospettiva è per una vendemmia di altissima qualità". Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello e Orcia Doc, spiega come "la vendemmia del Brunello si prospetti positiva: le viti sono in salute e non hanno avuto stress idrici. Stanno sopportando bene le ondate di calore come quella di giugno e quella che si prospetta ad agosto".