Porto Santo Stefano (Grosseto), 30 maggio 2025 – Centinaia di trappole – circa settecento –sequestrate nei giorni scorsi nel corso di una complessa operazione di polizia marittima, condotta con l'impiego di mezzi navali specializzati e personale altamente qualificato della Guardia Costiera.

Le settecento trappole in plastica pvc erano state posizionate abusivamente nel tratto di mare tra Porto Santo Stefano e Talamone, utilizzate per catturare illegalmente ingenti quantitativi di polpi.
I militari del circondario di Porto Santo Stefano, sotto il coordinamento del Centro di Controllo area pesca della Direzione Marittima di Livorno, dopo aver portato a termine l’attività investigativa ha eseguito una minuziosa ricognizione dell’area di mare con il preciso scopo di individuare la presenza delle trappole abusive.
In zona presente anche la nave CP 920 “Bruno Gregoretti”, unità d'altura della Guardia Costiera Italiana specializzata nelle attività di controllo della pesca e tutela dell'ambiente marino che, insieme alle motovedette di polizia marittima dell’intero Circondario di Porto Santo Stefano, ha individuato e recuperato gli strumenti di pesca illegali. Sono stati quindi posti sotto sequestro attrezzi non conformi poiché risultati privi della corretta identificazione e marcatura che consente di risalire al proprietario.
Inoltre è stato accertato che un pescatore professionale, della marineria di Porto Santo Stefano, aveva calato sul fondo del mare un numero di trappole superiore rispetto al limite massimo stabilito dalla normativa vigente. I polpi trovati all’interno delle trappole sono stati immediatamente rigettati in mare mentre i barattoli in pvc saranno sottoposti a confisca.