
Francesco Minucci (a sinistra) ed Emanuele Parrini sono gli ideatori e i direttori artistici della rassegna ’Vision Jazz’ che mette insieme musica e fotografia
Nuova settimana all’insegna della cultura per Capalbio. Si comincia domani alle 21.45 sul sagrato della chiesa di Capalbio Scalo, con il sesto appuntamento della rassegna cinematografica Filminsieme.
Venerdì sarà inaugurata a Palazzo Collacchioni ’Visioni jazz’, la rassegna musicale curata dai direttori artistici Emanuele Parrini e Francesco Minucci, promossa da Ccn Capalbio e patrocinata dal Comune. La kermesse, sostenuta anche da Toscana promozione turistica, comincerà alle 19.30 con la mostra fotografica ’Blue notes – Fire music’ di Enrico Romero (l’introduzione sarà affidata ad Andrea Zagami), un’esposizione dedicata al mondo jazz. La serata proseguirà con la performance di ’Emanuele Parrini trio’, con Emanuele Parrini al violino, Stefano Zambon al contrabbasso e Pierluigi Foschi alla batteria. Ospite della serata sarà Giandomenico Ciaramella di Jando music.
’Visioni jazz’ proseguirà venerdì 22 agosto con ’Note noire quartet’, sabato 23 con ’Naom’ e domenica 24 con ’Silvia Bolognesi young shouts’. I tre spettacoli musicali cominceranno sempre alle 21. "Inauguriamo una rassegna – dichiara la presidente del Ccn Capalbio, Erika Marcucci – capace di coniugare il jazz con la fotografia. Ringrazio Minucci e Parrini per il grande lavoro svolto, il Comune per il continuo e pieno supporto e tutti i membri del Ccn".
Sempre venerdì, in occasione di “Visioni jazz”, si terrà il mercato d’arte e d’artigianato promosso da Ccn Capalbio. Gli stand saranno aperti dalle 18 alle 23.
"Il jazz e la fotografia – dice Francesco Minucci – condividono un segreto: entrambi sanno cogliere l’attimo, di un assolo improvvisato o di un’espressione rubata. Così come il musicista affida alla nota un frammento d’anima, il fotografo lo fa con la luce. Sin dalla sua origine, quando il jazz esplodeva nelle ballroom e nei club fumosi, la fotografia era lì, discreta, quasi invisibile, ma pronta a catturare il respiro di un sax o il riflesso di una tromba. La fotografia jazz non ha bisogno di movimento per raccontare una storia, basta uno sguardo, un’inclinazione di un contrabbasso appoggiato a una parete".
"Il jazz è hic et nunc, qui e adesso – dice Emanuele Parrini –, momento irripetibile, visione del presente che tiene conto della tradizione e del passato, ma che guarda al futuro. Il jazz è da sempre legato alla fotografia che ne fissa l’istante ed immortala i gesti ed i volti rendendoli iconici".