MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Lavoro di squadra e meccanismi sincronizzati

Solo grazie ad un lavoro sinergico tutto è potuto riuscire al meglio. Lo ha spiegato bene il comandante del 4°...

Solo grazie ad un lavoro sinergico tutto è potuto riuscire al meglio. Lo ha spiegato bene il comandante del 4°...

Solo grazie ad un lavoro sinergico tutto è potuto riuscire al meglio. Lo ha spiegato bene il comandante del 4°...

Solo grazie ad un lavoro sinergico tutto è potuto riuscire al meglio. Lo ha spiegato bene il comandante del 4° Stormo, Davide Dentamaro, dicendo che è solo mettendo davanti il concetto di ‘noi’, e non l’io’, che si raggiungono gli obiettivi. Un lavoro di squadra, insieme. Circa 50 persone, tra piloti e personale del 4° Stormo, 10 volontari della Cri di Grosseto tra cui 4 operatori polivalenti di salvataggio in acqua (Opsa), Vigili del fuoco e Guardia costiera sono stati impegnati nell’esercitazione.

"Abbiamo operato con due modalità – affermano i coordinatori Cri durante l’esercitazione, Marco Pennetta e Gianluigi Perruzza –: in mare con gli operatori Opsa, che erano gli addetti al recupero in mare dei piloti, e a riva dove abbiamo operato in due situazioni diverse, su un pilota abbiamo simulato un trauma e sul secondo pilota con arresto cardiaco. E’ importante essere coinvolti perché quando interveniamo in questi contesti siamo più forze in campo quindi è un modo per coordinarci al meglio". "E’ un’esercitazione positiva che ha visto più forze congiunte – spiega il Comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano, il tenente Francesco Balsamo –. Serve a testare le capacità. Abbiamo partecipato con le due motovedette di cui una di Marina per garantire la cornice di sicurezza in mare durante l’esercitazione con personale a terra che collaborava con quello in acqua. Con le condizioni un po’ avverse si alza il livello del test per migliorare in ciò che è stato fatto". "C’era necessità di fare assistenza e movimentazione – dice il Direttore e coordinatore dei ruoli speciali dei Vigili del fuoco, Roberto Trapassi – per poter arrivare ai frangenti c’era bisogno delle moto d’acqua. Questo sistema di Protezione civile favorisce il lavoro di squadra".