
Inizia la stagione dei funghi
Con l’arrivo della stagione dei funghi, l’Unione dei Comuni montani Amiata grossetana interviene per fare chiarezza su un tema che ogni anno genera confusione, polemiche e disinformazione, anche sui social: la raccolta dei funghi epigei spontanei è regolamentata e richiede il possesso del tesserino di autorizzazione. A ricordarlo è Federico Balocchi, presidente dell’Unione dei Comuni.
"La raccolta dei funghi – dice – è una tradizione profondamente radicata nella nostra montagna, ma va praticata con rispetto e consapevolezza. Le regole ci sono, sono chiare e servono a tutelare sia il nostro ecosistema sia la sicurezza di chi frequenta i boschi".
Il tesserino non è richiesto ai residenti nel comune in cui si effettua la raccolta. Per i non residenti nel territorio comunale dove si intende raccogliere i funghi è necessario dotarsi di tesserini che ha questi costi: 13 euro (autorizzazione valida 6 mesi) e 25 euro (autorizzazione annuale), con tariffe ridotte del 50% per chi risiede in zone montane. Per chi intende raccogliere funghi in Toscana ma è residente in un’altra regione, i costi del tesserino sono diversi: 15 euro per un giorno, 40 euro per sette giorni consecutivi e 100 euro per un anno.
"Le cifre da pagare – sottolinea Balocchi – non sono un balzello, ma un contributo alla gestione e alla tutela del nostro straordinario ambiente montano".
Vista l’importanza del rispetto delle regole, i controlli sono stati intensificati su tutto il territorio dell’Amiata grazie al coordinamento tra Carabinieri Forestali, Polizia provinciale e Polizie municipali.
"Un sentito ringraziamento – aggiunge Balocchi – va a tutte le Forze dell’ordine che, ogni giorno, svolgono un lavoro prezioso sul campo. Le sanzioni già elevate dimostrano che l’attenzione è alta e che c’è la volontà concreta di far rispettare le norme".
L’Unione dei Comuni invita tutti – residenti, escursionisti, cercatori occasionali e turisti – ad adottare un comportamento corretto e rispettoso delle regole. "Il nostro obiettivo – conclude Balocchi – non è vietare, ma garantire che la raccolta dei funghi resti un’attività piacevole, sostenibile e sicura per tutti. La biodiversità del nostro territorio è un patrimonio prezioso, da proteggere oggi per poterlo vivere anche domani".