NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Estetica e benessere. Cosmetici da ritirare: "Attenzione agi abusivi"

Mazzarocchi (Cna): "Le attività regolari hanno provveduto ad eliminare i prodotti contenenti ’Tpo’, ma chi controlla chi lavora irregolarmente?" .

Catia Mazzarocchi, presidente di Cna Estetica Grosseto

Catia Mazzarocchi, presidente di Cna Estetica Grosseto

Da inizio settembre l’Unione Europea ha imposto lo stop all’utilizzo di alcuni prodotti cosmetici contenenti ’Tpo’, una sostanza ritenuta pericolosa per la salute.

La decisione ha avuto un impatto immediato su centri estetici e saloni che offrono servizi di onicotecnica, lasciando titolari e professionisti alle prese con scorte da restituire o smaltire, fornitori difficili da contattare e danni economici non ancora del tutto stimabili.

Il ’Tpo’, ossido di trimetilbenzoil difenilfosfonina, è stato classificato come cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione. Per questo motivo, l’Europa ne ha vietato l’impiego nei prodotti destinati alla cura delle unghie.

Ma la notizia è arrivata tardi e in un periodo complicato per il settore. Molti centri avevano appena effettuato gli ordini per la stagione estiva, ignari del cambiamento imminente.

"Abbiamo avuto pochissimo tempo per adeguarci – spiega Catia Mazzarocchi, presidente di Cna Estetica Grosseto –. La comunicazione è arrivata ad agosto, con magazzini pieni e fornitori irreperibili per ferie. Ora ci ritroviamo a dover restituire o smaltire prodotti invenduti, con conseguenze economiche pesanti. Anche chi si rende disponibile al ritiro offre condizioni svantaggiose: ci sono fornitori che propongono un solo smalto scontato ogni quattro acquistati a prezzo pieno".

Mazzarocchi sottolinea però come, al di là delle difficoltà, la sicurezza dei clienti resti la priorità.

"Ogni professionista serio – dice – sa che eliminare un prodotto potenzialmente dannoso è un atto dovuto. I clienti che si rivolgono a strutture in regola possono stare tranquilli: i prodotti vietati non verranno usati".

Ma resta un problema, quello degli operatori non in regola. "Chi lavora nell’illegalità continuerà a usare prodotti pericolosi, indisturbato. Ed è proprio in questi momenti che bisogna lanciare un appello ai cittadini – conclude –: affidarsi a chi non segue le regole può costare caro, non solo dal punto di vista legale ma anche per la propria salute".

In un settore dove la professionalità è spesso minata dall’abusivismo, la questione del ’Tpo’ diventa un campanello d’allarme: la tutela della salute passa anche dalla scelta consapevole del proprio centro estetico.