MONICA PIERACCINI
Economia

Toscana, l'export recupera i livelli pre-Covid. Balzo in avanti dell'agroalimentare

Bene anche la nautica di Viareggio e la camperistica della Valdelsa. Cali a due cifre per i distretti delle calzature di Lamporecchio (-48%) e di Lucca (-37%). I dati del Monitor di Intesa San Paolo

Lavoro

Firenze, 10 febbraio 2022 – Con 15,4 miliardi di euro nel periodo gennaio-settembre 2021, l'export toscano ha recuperato i livelli pre-Covid. E' quanto emerge dal Monitor dei distretti della Toscana elaborato dalla direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo. Sale dunque l'export di un lieve +0,7% rispetto ai primi nove mesi 2019 e segna un rimbalzo rispetto al 2020 del +32%.

I settori che vanno meglio I comparti che recuperano di più rispetto al pre Covid sono l'agroaliimentare, con un +17,2% sostenuto dal buon andamento del distretto dei vini dei colli fiorentini e senesi (+17,0% rispetto al 2019) e del florovivaismo di Pistoia (+39,3% rispetto al 2019), e la filiera dei mezzi di trasporto (+38,6% rispetto al 2019), che ha visto un balzo delle vendite estere nei distretti della nautica di Viareggio (+35,9% rispetto al 2019) e della camperistica della Valdelsa (+41,9% rispetto al 2019), che probabilmente hanno beneficiato di un maggior interesse verso forme di vacanze in autonomia e all'aria aperta. In crescita rispetto al pre-Covid anche i distretti del comparto della meccanica (+5,8%) con le macchine per l'industria cartaria di Lucca (+4,8% rispetto al 2019) e le macchine per l'industria tessile di Prato (+13,4%) a dimostrazione di una ripresa degli investimenti.

I settori in difficoltà In rimbalzo rispetto al 2020, ma non ancora sufficiente per recuperare il valore delle esportazioni del 2019, le altre specializzazioni distrettuali toscane, in particolare il sistema moda, che si ferma al -4,4% rispetto al 2019. Vicini al valore delle esportazioni del periodo gennaio-settembre 2019i distretti dell’abbigliamento di Empoli (-1,2%) e della pelletteria e calzature di Firenze (-4,0%), che hanno saputo intercettare la crescente domanda dei mercati asiatici, sopratutto Cina e Repubblica di Corea. Il cartario di Lucca registra un -5,6% sui primi nove mesi del 2019 e Il distretto del tessile e abbigliamento di Prato migliora ma resta al -9,6%. Ancora più penalizzati i distretti aretini del tessile e abbigliamento (-19,9%) e della pelletteria e calzature (-37,8%), il distretto della concia e calzature di Santa Croce (-18,6%), condizionato da un calo importante delle vendite verso Hong Kong (-46,3%). I distretti che mostrano i ritardi maggiori sono quelli delle calzature di Lamporecchio (-48,3%) e delle calzature di Lucca (-37,3%).

Il polo farmaceutico toscano I poli del settore farmaceutico e del biomedicale, dopo la forte crescita del 2020 (+26,2%), si confermano trainanti per l’economia della regione (+7,8% rispetto al 2019) e mostrano variazioni positive nelle esportazioni sia per il polo della farmaceutica toscana (+6,6% in confronto con il 2020), trainato in particolare dai risultati della provincia di Siena (+58,8%), sia per il biomedicale di Firenze (+27,8%).

Dove si esporta Aumentano rispetto al 2019 le esportazioni verso i paesi asiatici: Cina (+37,4%), Giappone (+15,1%) e Repubblica di Corea (+64,1%). Il primo mercato di sbocco resta la Svizzera, con 3,6 miliardi di euro esportati tra gennaio e settembre 2021, seguita da Francia (1,6 miliardi), Stati Uniti (1,5) e Germania (1 miliardo).